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Hacker Russi attaccano la Polizia Italiana e “dieci paesi”, ma negano sull’Eurovision

Hacker Russi attaccano la Polizia Italiana e dichiarano “guerra a dieci paesi”, ma negano sull’Eurovision.

Una rinnegazione del bizzarro appello/chiamata alle armi firmato dal “supremo comandante di Killnet” in cui chiedevano di attaccare la votazione dell’Eurovision.

Vero e proprio nervo scoperto nella Propaganda Russa, che ha causato reazioni scomposte nella Propaganda concludendosi con un voto senza alcun problema e il trionfo dell’Ucraina.

Gli Hacker Russi negano il precedente, e lo fanno con un attacco alla Polizia Postale che però spicca per avere gli stessi toni decisamente enfatici a base di proclami altisonanti e toni pseudo-militareggianti.

«Secondo i media stranieri Killnet avrebbe attaccato l’Eurovision ma sarebbe stata fermata dalla polizia italiana, ma Killnet non ha attaccato l’Eurovision»

Si apre il comunicato, come riportato dal Sole 24 Ore, che continua con la dichiarazione di guerra per cui il collettivo

«oggi dichiara ufficialmente guerra a dieci paesi, inclusa la menzognera polizia italiana. Il vostro sito ha smesso di funzionare».

Invero, l’allarme è rientrato abbastanza presto, facendo pensare ad una azione dimostrativa. Azione confermata dai soliti toni enfatici cui siamo abituati

«La nostra Legione conduce esercizi cyber militari nei vostri Paesi per migliorare le sue capacità. Tutto succede in modo simile alle vostre azioni. Italiani e spagnoli stanno imparando a uccidere in Ucraina. La nostra Legione sta imparando a uccidere i vostri server!»

Killnet, noto per aver cercato di hackerare la base segreta di Anonymous dimenticandosi che Anonymous non ha una sede, rivendica tale azione, rimarcando la teoria per cui la Polizia Italiana e i Media mentono perché come hanno rallentato le attività dei siti della polizia, se avessero voluto avrebbero potuto fermare Eurovision.

I continui rimandi all’Eurovision fanno pensare che la vittoria Ucraina sia stata davvero un forte colpo alla Propaganda Russa.

E l’uso del linguaggio enfatico e militareggiante inquadra Killnet nella retorica Putiniana di una Russia in “guerra permanente”, sola e con le spalle al muro pronta a scagliarsi con rabbia contro un intero mondo di “Nazisti bugiardi” fino alla distruzione reciproca.

Perché tanto, ricordiamo secondo la TV di stato russa, l’Olocausto nucleare non è un tabù perché quando la razza umana arderà nel rogo nucleare, chi avrà creduto in Putin potrà andare in Paradiso.

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