GUIDA UTILE Tutte le bufale (o quasi) sul morbillo – bufale.net
Il tema del morbillo, a causa delle recenti notizie che vedono una recrudesenza della malattia (legata alla disattenzione e disaffezione verso la vaccinazione di cui abbiamo in questi giorni nuovamente parlato), è un tema caldo.
Attira esperti, tecnici, e viralizzatori in cerca di condivisioni. Cercheremo di fare ordine tra le affermazioni usate dagli stesi per “vendere” il loro prodotto virale, in ogni senso possibile.
Le complicazioni del morbillo sono rare, perché impegnarsi?
La risposta è un “nì”.
È pur vero che molte delle complicanze del morbillo, in un paese industrializzato, sono facili da superare. Ma parliamo comunque di
Circa il 30% dei casi di morbillo può sviluppare una o più complicanze, con una maggiore frequenza nei bambini con meno di 5 anni o nei soggetti con più di 20 anni. Le complicanze più frequenti del morbillo sono: diarrea (8%), otite media (7%) e polmonite (6%). L’encefalite acuta si può verificare nel 0,1% dei casi, di solito da 2 giorni a 3 settimane dopo l’inizio dell’eruzione cutanea, spesso con febbre alta, mal di testa, vomito, rigidità nucale, convulsioni e coma. In ¼ dei casi di encefalite acuta residua qualche forma di danno neurologico. La letalità del morbillo nei paesi industrializzati è modesta, ma può essere più elevata nei primi anni di vita e le cause di morte più frequenti sono le complicanze respiratorie e l’encefalite.
Esiste poi una complicanza molto rara ovvero la Panencefalite Subacuta Sclerosante (PESS); essa è una malattia degenerativa del SNC dovuta probabilmente alla persistenza del virus del morbillo nel sistema nervoso centrale. Può comparire anche diversi anni dopo l’infezione in circa 5-10 casi per 1.000.000 casi di morbillo. La PESS causa deterioramento intellettivo, convulsioni e anomalie motorie fino alla morte nell’arco di 1-3 anni.
Una percentuale di rischio consistente ancorché più elevata per conseguenze superabili ma antipatiche e ridotta per conseguenze molto più gravi.
Sostanzialmente, contrarre il morbillo significa giocare alla roulette russa con la propria esistenza: le possibilità che ti vada bene sono, oggettivamente, superiori a quella di complicanze di elevata gravità, ma ci sono.
È sostanzialmente il motivo per cui siamo tenuti ad usare le cinture di sicurezza ed assicurarci prima di metterci alla guida: probabilmente molti di coloro che leggono questo articolo non faranno mai incidenti stradali, e tra quelli che lo faranno non ci sarà niente di più grave dell’auto strisciata nel parcheggio o del leggero tamponamento allo stop.
Ma ci sarà sempre una serie di incidenti mortali che avrebbero potuto essere se non scongiurati, attutiti nelle conseguenze.
Eh, ma tanto il morbillo colpisce solo immunodepressi e soggetti debilitati!
Complimenti vivissimi per il senso di umanità dimostrato nel farci quest’eccezione. Ci complimentiamo molto, e siamo sarcastici, di trovarci di fronte al tipico caso di soggetto che invoca la selezione naturale e poi corre a minacciare il medico del Pronto Soccorso se lo mette in attesa per più di due ore per rimuovergli una scheggia di legno dall’indice della mano dominante.
Ed è anche una grossolana semplificazione: tutti noi possiamo essere immunodepresso e/o a rischio nella vita. Basta avere un’infezione in atto che “impegni” il nostro sistema immunitario, oppure essere persone che svolgono un lavoro a contatto con la gente.
Il morbillo, ricordiamo, è una malattia di elevata contagiosità (tanto da portare all’isolamento dei malati) e che diviene infettiva per un periodo che si protrae oltre l’insorgenza della febbre.
Insegnanti, infermieri, medici… chiunque stia a contatto con un vasto pubblico, specie di età pediatrica, è particolarmente a rischio. E i soggetti debilitati, naturalmente, aumentano il rischio delle citate complicanze.
I soggetti vaccinati si ammalano più degli altri!
Bufala vintage che ci funesta praticamente dal 2013 ad oggi.
Sostanzialmente il concetto della bufala si basa su una lettura ingenua, grossolana e mistificata dei dati relativi alla vaccinazione.
Proprio perché ogni essere umano è diverso da un altro, non esiste, per nessun farmaco, presidio medicio o altro, una sicurezza del 100%.
Pensate alle cinture di sicurezza: a volte si muore anche se le si indossa. Perlopiù perché siamo stati travolti dall’auto di qualcuno che le cinture non le indossava.
È quindi certo che in un gruppo di controllo di non vaccinati il 100% delle persone contrarrà la malattia. Invece, è probabile che tra i vaccinati una parte degli stessi potrebbe, per tutta una serie di fattori comunque contrarre la malattia.
Potrebbe: è già diverso da sicuro che lo faccia.
E qui gioca l’immunità di gregge: in una popolazione in cui il 100% degli individui è vaccinato, i pochi individui su cui il vaccino non ha avuto effetto, che non hanno potuto vaccinarsi o che sono stati lassisti nei richiami (prima causa di “malfunzionamento” del vaccino contro il morbillo) semplicemente non avranno nessuno che li infetti.
Ma se la percentuale dei non vaccinati sale, ecco che le colpe di qualcuno le sconteranno tutti.
«L’efficacia della prima dose del vaccino – spiega – che va effettuata tra il 12/o e il 15/o mese di vita, è del 95% e in chi risponde alla vaccinazione la protezione è garantita per 5-10 anni. La somministrazione della seconda dose, che è raccomandata all’età di 5-6 anni, porta l’efficacia al 99%, permette di mantenere anticorpi protettivi e stimola una memoria immunologica. Ma spesso viene trascurata pensando che basti una dose sola».
Abbiamo quindi una percentuale di “presa” del vaccino oscillante tra il 95% ed il 99%. Il che significa che, a seconda delle attenzioni dedicate dai genitori alla vaccinazione stessa, su cento bambini fino a cinque di loro potrebbero trovarsi, a loro insaputa, non coperti da vaccinazione pur credendo di esserlo.
Ma quei cinque bambini, se circondati dagli altri 95% bambini vaccinati, nella loro vita non contrarranno mai il morbillo: spostandoli invece in una comunità particolarmente lassista, potrebbero anche loro.
Eh, ma allora lo vedete che è colpa dei vaccini? Facciamo ammalare tutti i bambini da piccoli, così poi li curiamo e c’è immunità
Certo, come dite voi. Sembra una proposta sensata. Del resto, quando la vaccinazione esiste ma è “a macchia di leopardo”, fatalmente si creano sacche di popolazione adulta che non è né vaccinata, né immunizzata.
Ma attenzione:
In Italia, fino agli anni ’70 – quindi non parliamo di un periodo storico poi così tragico per il nostro Paese da un punto di vista igienico-sanitario – morivano in media 200 di bambini all’anno, il che per me è una tragedia.
Un bambino su duecento, accogliendo la vostra proposta, potrebbe morire.
Altri bambini potrebbero restare invalidi o sofferenti a vita.
Siete pronti a scommettere sull’eventualità che potrebbe essere vostro figlio l’agnello sacrificale necessario ad evitare i vaccini?
Ma tanto ora Big Pharma farà pressioni per anticipare i vaccini o renderli obbligatori, così ci guadagna!
Veramente, se fossi una malvagia multinazionale del farmaco che volesse profittare delle malattie altrui, io farei l’esatto opposto.
Ovvero abolirei l’obbligo vaccinale. Le economie di scala rendono infatti il vaccino un prodotto poco costoso e che è possibile vendere solo una, due volte nella vita del singolo paziente.
Pensate invece ad un individuo reso invalido dalle conseguenze di cui al punto primo: sarebbe un cliente naturale di ogni sorta di prodotto teso ad alleviare le sue sofferenze e consentirgli di proseguire una vita non autosufficiente.
I vaccini causano autismo! I vaccini causano morte, miseria e malattia!
Siete bugiardi! Mio cugino ha firmato una carta con gli effetti collaterali che se la firmi vuol dire che la scienza ammette che…
Intende dire il Consenso Informato?
Secondo il Codice di Deontologia Medica è vietato al medico di intraprendere attività diagnostica e/o terapeutica senza l’acquisizione del consenso informato del paziente e l’obbligo per il medico di desistere, in presenza di documentato rifiuto di persona capace di intendere e di volere, dai conseguenti atti diagnostici e/o curativi, non essendo consentito alcun trattamento medico contro la volontà della persona, e questo è valido per ogni trattamento sanitario, da una mera radiografia fino alla vaccinazione.
Un elenco per cui il consenso va raccolto per iscritto è presente alla fonte indicata, e lo rimarchiamo, sia pur precisando che in tutti gli altri casi va resa piena e compiuta informativa orale
Ogni trattamento sanitario ha pro e contro, e per legge il medico ti presenta un modulo a ricordartelo, proprio per separarsi dai tempi in cui la medicina era qualcosa di fideistico e distante.
Ciò non significa che questo o quel santone nel paventare conseguenze apocalittiche con la sicumera dello stregone che lancia anatemi ai suoi nemici abbia ragione. Anzi.
Sì, ma ho letto su un blog che i danni da vaccino sono dimostrati da sentenze!
Cominciate da un fatto: sentenze e metodo scientifico seguono due linee diverse.
Ovviamente, un giudice non è uno scienziato: uno scienziato si applica col metodo scientifico. Scopre qualcosa, pubblica le sue scoperte su una rivista scientifica (da non confondersi con un giornaletto a fumetti: si tratta di pubblicazioni tecniche sottoposte a controlli) con elevato Impact Factor (ovvero note per “non ospitare bufale”, curate con attenzione particolare), attende il tempo che ci vuole che altri scienziati esaminino e “facciano le pulci” alle sue scoperte e solo dopo si dichiara pronto a divulgare la sua scoperta in modo universale e globale.
Le sentenze, per forza di cose, sono un prodotto singolare e particolare, legate al singolo caso e basate (nel civile, dove spesso si parla per il risarcimento danni), non sul criterio oltre ogni ragionevole dubbio (ambito del penale), ma sul criterio probabilistico del più probabile che non.
Dimostrano, sostanzialmente, che potrebbe esserci una minima percentuale di casi in cui il vaccino potrebbe essere stato concausa di qualcosa.
Ma converrete che, come abbiamo dimostrato nell’esposizione fin’ora, una bassa percentuale di potrebbe e se fosse impallidisce di fronte alla sicura correlazione registrata nella stessa Italia degi anni ’70 tra le infezioni da morbillo e 200 bambini morti, che sicuramente non sono vivi per esprimere le loro doglianze.
Ci sono moltissime altre considerazioni da fare, perlopiù legate alle distorsioni del metodo scientifico che si verificano in svariati casi “giudiziali” (Wakefield stesso, ad esempio, cominciò la sua “carriera” come Consulente Tenico di Parte, rivelandosi poi essere quantomeno interessato), e le abbiamo poste in un altro nostro articolo di qualche tempo fa, che vi invitiamo a leggere per intero, non riportandolo solo per ragioni di economia di pagina.
Avete ora tutti gli elementi per decidere. Ed elementi veri, non raffazzonati.
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