Non dovrebbe aver bisogno di presentazioni, ad ogni modo, per chi ancora non lo sapesse, Salvo Di Grazia è un medico da sempre attento al fenomeno delle bufale nel campo della medicina, citiamo spesso il suo blog, MedBunker, che in questo campo sta costruendo un sapere praticamente enciclopedico. Oltre a questo ha avuto la possibilità di interagire direttamente con persone che sono state raggirate o semplicemente suggestionate da presunte panacee, che ben lungi dal curare veramente allontanano dalla medicina “ufficiale”, cioè quella che funziona. Avevamo già pubblicato due guide sui Vaccini – qui e qui – ci sembrava doveroso a questo punto rivolgerci direttamente a lui.
Qual è il principio di funzionamento dei Vaccini? in che modo possono essere fatti.
I vaccini hanno diversi meccanismi di funzionamento ma uno è quello comune a tutti, contengono un virus o un batterio o piccolissime parti di essi, questi sono resi inoffensivi ed incapaci di provocare la malattia che normalmente causano nell’uomo. Quando sono somministrati, l’organismo riconosce quell’estraneo, esattamente come farebbe in caso di contagio (nel morbillo, ad esempio in caso di infezione con virus del morbillo) e produce gli anticorpi specifici per quell’invasore estraneo con una differenza importante. Nel caso della malattia il corpo non riesce a contrastare l’invasione del virus, la produzione di anticorpi inizia “troppo tardi” e, se insufficiente, può causare anche gravi conseguenze. In caso di vaccinazione invece, se il corpo è contagiato, è già pronto all’invasione e quindi la malattia non riesce a manifestarsi o lo fa in maniera molto leggera. Non a caso vaccinarsi è spesso l’unica protezione per certe malattie che possono anche essere incurabili.
Come facciamo a dire che i vaccini funzionano? magari certe epidemie compaiono e ricompaiono per altri motivi, che dati supportano la loro efficacia?
L’osservazione, la statistica ed i dati che abbiamo raccolto in questi decenni. Se per alcune malattie l’igiene riesce a diminuirne l’incidenza, per altre non basta. I virus ed i batteri circolano continuamente e si è visto come in coincidenza delle campagne di vaccinazione si è avuto un calo drastico degli ammalati e dei morti da malattie infettive, ricordiamoci che c’è una sola malattia scomparsa dalla faccia della Terra, il vaiolo, le altre non aspettano altro che un modo per diffondersi. C’è un’altra caratteristica interessante: molte malattie infettive hanno un classico decorso “irregolare”. Prima un’epidemia, poi un periodo di pausa e quindi un’altra epidemia. Quando si è vaccinata un’intera comunità (per esempio un’intera nazione) questo andamento tipico non si è più verificato, i casi di malattia sono diminuiti fino a diventare rari, senza presentare più quel decorso “tipico”. Non a caso, malattie come difterite o poliomielite, sono diminuite in maniera quasi totale ed in maniera improvvisa, nonostante le condizioni igieniche delle città fossero cambiate di pochissimo.
Quando un certo numero di genitori comincia a smettere di vaccinare i priori figli mentre altri continuano a farlo che genere di meccanismi possono mettersi in moto in favore della ricomparsa di epidemie?
Potremmo fare l’esempio di un gruppo di persone sotto la pioggia. Se su 100 persone 95 hanno l’ombrello probabilmente anche i 5 senza ombrello si proteggeranno dall’acqua, si forma come una barriera protettiva. Se invece l’ombrello lo hanno in 10, chi lo ha sarà protetto, gli altri, quasi tutti, si bagneranno dalla testa ai piedi. Per le malattie succede così: se tanti o quasi tutti si vaccinano, anche chi non può farlo per vari motivi sarà protetto, la malattia sarà rarissima e quindi il contagio altrettanto, se si vaccinano in pochi, saranno in tanti coloro ad essere colpiti da virus e batteri. Si chiama immunità di gruppo e per questo vaccinarsi è un diritto personale ma anche un dovere per chi ci sta attorno.
Molti anti-vaccinisti sostengono di avere delle prove a loro favore, ma quando si va a controllare si tratta quasi sempre di aneddotica (per lo più testimonianze dei genitori) in generale due fatti: vaccinazione e insorgenza di una malattia, come l’autismo, si presentano apparentemente correlati, senza però che ci sia una verifica più approfondita. Come dovrebbe essere strutturato un articolo scientifico in ambito medico per essere considerato attendibile, quindi pubblicabile in una rivista di settore?
Dovrebbe seguire alcune regole semplici ma molto rigide. Dati numerosi e controllabili, statistica più precisa possibile e confronto con la comunità scientifica. Se una persona pensa di avere dei dati che mostrano un effetto imprevisto di un vaccino gli basterà raccogliere i dati in maniera precisa tanto da essere verificabili e pubblicarli in una rivista scientifica. Se invece una persona vuole semplicemente fare divulgazione dovrebbe usare molta cautela, evitare le “osservazioni personali”, non spargere allarmi ed attenersi alle conoscenze scientifiche. Ecco, la prima spia per distinguere un ciarlatano da uno scienziato serio è chiedergli se ha pubblicato i suoi dati su una rivista scientifica seria. Se la risposta è no, molto probabilmente ci troviamo di fronte ad un imbroglione.
Solitamente che posizione hanno gli omeopati rispetto alle tesi anti-vacciniste? Mi viene in mente il caso di Jeff Bradstreet, suicidatosi nel giugno 2015.
Recentemente una società di omeopati che rappresenta quelli italiani ha sottoscritto una lettera aperta di un gruppo antivaccinista, lo ha fatto ufficialmente. Potrebbe stupire ma in realtà, visto che l’omeopata è un medico che si pone fuori dai binari della scienza, lo stupore non è tanto. Al contrario, la società di omeopatia spagnola si è dissociata ufficialmente dalle posizioni di un omeopata che diffonde tesi antivaccino, questo è il rischio del sostenere pratiche non scientifiche come l’omeopatia, tutto è lasciato all’opinione ed all’iniziativa del singolo e questo è pericoloso.
Che genere di dati si dovrebbero presentare per dimostrare che i vaccini fanno male?
Bastano i dati, freddi, precisi, pubblici e senza manipolazioni. Ad oggi i dati a disposizione ci dicono che i vaccini sono efficaci e sicuri, nessuno è mai riuscito a dimostrare il contrario. A parole, naturalmente, in tanti dicono di averlo scoperto ma le parole, in medicina, valgono molto poco.
Ti occupi del debunking di bufale mediche da diverso tempo, è quasi impossibile scrivere un articolo su questi temi senza prima fare una capatina nel tuo blog, MedBunker, ed hai anche pubblicato un libro per Chiarelettere, “Salute e Bugie”. Nel tuo mestiere di medico ti è mai capitato di doverti confrontare direttamente con dei genitori che avevano deciso di non vaccinare i propri figli? Puoi raccontarci un episodio in particolare?
Mi capita di frequente, essendo un ginecologo ho contatti con coppie che da poco hanno avuto un bambino. Noto che alcuni genitori hanno paura dei vaccini in maniera irrazionale, sono spaventati ed hanno informazioni errate, spesso assolutamente false, si informano su fonti ridicole e non si rendono conto di quanto sia ingenua la loro posizione ma non è sempre così. Due giovanissimi genitori che frequentavano ambienti “naturalisti”, particolari, erano assolutamente contro i vaccini. Chiesero dei colloqui con me per discuterne, erano chiusissimi e convinti della pericolosità dei vaccini, quasi terrorizzati. La pazienza, i dati, le prove e le spiegazioni li hanno convinti. Hanno abbandonato le loro paure ed ora hanno un figlio bellissimo e protetto dalle malattie e sono anche contenti della loro scelta, la vivono come la liberazione da una fobia, infatti mi ringraziano ancora oggi, non per la vaccinazione ma per averli risvegliati da una sorta di panico incontrollato.
Ecco, io credo che un genitore non debba affidare la salute dei propri figli a santoni e siti internet, non è giusto, si affidino a chi segue la scienza, a chi si basa su prove e non su superstizioni. Se solo immaginassero come sono presi in giro dagli antivaccinisti non esiterebbero ad abbandonarli immediatamente ed io spero succeda presto.
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