GUIDA UTILE Attenti alla “bufala del giustiziere” – bufale.net
Molte bufale possono essere ricondotte ad un archetipo, un modello comune.
Un modello in particolare desta preoccupazione, anche perché lo scrivente si sta imbattendo in esso troppo spesso, e con conseguenze davvero allarmanti.
Ho deciso di chiamarlo la bufala del giustiziere, dalla famosa saga cinematografica del Giustiziere della Notte, una fortunata serie di film degli anni ’70 in cui un ingegnere obiettore di coscienza, interpretato dall’idolo dei film d’azione Charles Bronson, veniva convinto dall’omicidio della moglie a diventare un feroce e brutale vigilante che dedicava la vita a girare per le città uccidendo i criminali nei modi più brutali possibili.
E ne ho riscontrato diversi esempi nel nostro archivio:
BUFALA Sceicco vuole comprare la verginità di sua figlia, il papà lo fa rimpiangere di essere nato
BUFALA Frosinone. Gli stupra la figlia. Il padre gli dà fuoco al pene
BUFALA Immigrato molesta 14enne. Il padre lo avvelena
Si prega di notare come in questi esempi (e nel nostro sito ne troverete altri) in realtà la bufala sia sempre la stessa, ed è praticamente la stessa del film che vi ho citato:
Tizio è un italiano di estrazione media. Un giorno Tizio subisce un grave torto o si avvede che una donna, un bambino o un piccolo animale domestico (o altri inermi) a lui vicino hanno subito un grave torto da Caio, un malvagio criminale appartenente spesso a categorie sociali invise al lettore medio (stranieri, immigrati, politici, miliardari, arabi, nomadi, criminalità organizzata…). Tizio, abbandonato dalle autorità che non intervengono su Caio, decide di farsi vendetta da solo e nel modo più efficientemente brutale possibile. Si reca così da Caio e lo uccide nel modo più graficamente doloroso possibile, oppure lo lascia minorato/menomato/sfigurato/massacrato/moribondo. Le autorità, che non sono intervenute fino a quel momento, intervengono per punire Tizio per il suo gesto, lasciando al viralizzatore il compito di implorare il lettore di condividere la storia di Tizio esprimendo, assieme al Popolo della Rete, approvazione per la condotta dello stesso e ottenere una forma di risarcimento postumo per la condanna di Tizio.
Lo stesso canovaccio sempre uguale viene ripetuto di volta in volta.
Ed ogni volta viene assistito da commenti furiosi e disumani dove persone fino a quel momento normalissime, esattamente come lo scrivente e voi che leggete, con vite normali ed interessi normali, si uniscono ad una sete di sangue da film poliziottesco, invocando le stesse torture e mutilazioni descritte nell’articolo su tutti coloro anche solo etnicamente o fisicamente contigui ad una vittima immaginaria.
Abbiamo avuto raccolte di firme in favore di cani immaginari in grado di strappare arti a morsi, migliaia di condivisioni raccolte in favore di gente che arde vivi presunti malfattori.
Quindi, siamo al primo motivo per cui non dovreste condividere questo tipo di bufale: la bufala del giustiziere vi rende persone peggiori.
Capitalizza sostanzialmente sul sistema del microshock: una notizia scandalosa paralizza per un’istante le facoltà etiche del lettore, ponendo peraltro tra lui e l’evento narrato la distanza di un monitor, spingendolo a parteggiare, sostanzialmente, per un Tizio immaginario che mutila, devasta, massacra e uccide, dando fondo ad ogni pregiudizio sopito.
Un nostro affezionato ci fa inoltre notare che questo processo di autopeggioramento è molto più sottile del mi auguro che qualcuno che ritengo essere un malfattore sia menomato/sfigurato/minorato/massacato: nel momento in cui il commentatore disattento o avvolto dall’emozione scrive peccato non sia successo davvero, nei fatti sta esprimendo anche cordoglio del fatto che Tizio, oppure il suo congiunto debole, non sia stato a sua volta derubato/ucciso/violentato/molestato/perseguitato dal malvagio Caio, dato che la bufala contiene entrambi gli elementi.
E vi rende persone peggiori per un modico profitto. Sostanzialmente avrete venduto quel piccolo frammento di voi che vi consentiva di restare umani per la somma di 10 centesimi di euro a click. Praticamente, una Goleador.
Infine, condividendo, avrete messo altri nella vostra stessa condizione, contribuendo a rendere altri peggiori.
Qualcuno deve sostanzialmente spezzare la catena. Cominciando da voi.
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