GUIDA UTILE Arriva la Scheda Elettorale antifrode – bufale.net
Prevenire è meglio che curare, e gli stessi indinniati che ogni anno, con l’astuzia del cavernicolo che si sorprende davanti ai piccoli miracoli della natura come la matita copiativa distribuita ai seggi al posto del pennarellone a punta grossa, il fuoco, la pioggia e gli stregoni malvagi che durante l’eclisse rubano il Sole quest’anno potrebbero, arrivati in cabina elettorale, sbattere con forza la loro clava sul bancone e ripetere con voce stentorea
Ma perchè non mi fate imbucare la mia scheda elettorale nell’urna? Gomblotto! Kivvipaka?
Senza sapere che la Legge 165/2017 ha modificato la previgente normativa, il DPR 361/57, introducendo la seguente formulazione per l’art. 58:
Riconosciuta l’identita’ personale dell’elettore, il presidente estrae dalla cassetta o scatola una scheda e ((, annotato il codice progressivo alfanumerico del tagliando antifrode,)) la consegna all’elettore opportunamente piegata insieme alla matita copiativa. ((L’elettore, senza che sia avvicinato da alcuno, esprime il voto tracciando con la matita sulla scheda un segno, comunque apposto, sul rettangolo contenente il contrassegno della lista e i nominativi dei candidati nel collegio plurinominale. Il voto e’ valido a favore della lista e ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale)). ((Nei casi in cui il segno sia tracciato solo sul nome del candidato nel collegio uninominale, i voti sono validi a favore della lista e ai fini dell’elezione del candidato nel collegio uninominale. Nel caso di piu’ liste collegate in coalizione, i voti sono ripartiti tra le liste della coalizione in proporzione ai voti ottenuti da ciascuna nel collegio uninominale)). Compiuta l’operazione di voto, l’elettore consegna al presidente la scheda chiusa e la matita. Il presidente constata la chiusura della scheda e, ove questa non sia chiusa, invita l’elettore a chiuderla, facendolo rientrare in cabina; ne verifica l’identita’ esaminando la firma e il bollo, e confrontando il numero scritto sull’appendice con quello scritto sulla lista; ne distacca l’appendice seguendo la linea tratteggiata ((, stacca il tagliando antifrode dalla scheda, controlla che il numero progressivo sia lo stesso annotato prima della consegna e, successivamente, pone la scheda senza tagliando nell’urna)). Uno dei membri dell’Ufficio accerta che l’elettore ha votato, apponendo la propria firma accanto al nome di lui nella apposita colonna della lista sopraindicata. Le schede mancanti dell’appendice o prive di numero, di bollo o della firma dello scrutatore non sono poste nell’urna, e gli elettori che le abbiano presentate non possono piu’ votare. Esse sono vidimate immediatamente dal presidente e da almeno due scrutatori ed allegate al processo verbale, il quale fa anche menzione speciale degli elettori che, dopo ricevuta la scheda, non l’abbiano riconsegnata.
Come bene esplicato da La Repubblica, sostanzialmente il sistema in vigore da Novembre 2017, che per forza di cose vedremo solo da questa tornata elettorale, prevede un meccanismo simile in parte a quello per il voto estero, dove a garanzia dell’identità tra la scheda consegnata al votante e la scheda restituita ci sarà un tagliandino allegato alla stessa.
In questo caso il tagliandino non è contenuto in una busta, ma è unito da una parte tratteggiata, a “strappo” alla scheda elettorale.
Il votante dovrà pertanto, semplicemente, come sempre è stato e sempre sarà, recarsi nel seggio indicato sulla propria Tessera Elettorale, esibire la stessa unitamente ad un documento di identità in corso di validità e provvedere al ritiro delle schede elettorali.
Come da uso, si recherà quindi in cabina elettorale per votare, ma non dovrà in alcun modo strappare o manomettere l’appendice col tagliandino numerato, e neppure dovrà imbucare personalmente la scheda elettorale nell’urna. Questo comporterà l’annullamento del voto.
Dovrà invece consegnare matita copiativa e scheda elettorale al presidente di seggio, il quale, constatata la corretta chiusura della scheda (in caso contrario richiamerà l’elettore ordinandogli di tornare in cabina e chiudere meglio la stessa per preservare la segretezza nel voto) controllerà da un apposito elenco predisposto al momento della consegna la rispondenza del tagliandino numerico con la scheda inizialmente consegnata, finalmente lui e lui solo distaccherà lo stesso e provvederà ad imbucare la scheda in urna.
Solo allora sarà accertato e ritenuto valido il voto.
Eventuali schede imbucate col tagliandino antifrode inserito, prive di numero, bollo o firma saranno considerate nulle e, ove siano presentate in seggio schede mutlate dell’appendice o prive di numero, bollo e firma dello scrutatore queste non saranno inserite nell’urna ed il votante non potrà più esprimere la sua preferenza.
Il perché è evidente: questo sistema azzera uno dei principali metodi usati per il voto di scambio, la strategia del cavallo di ritorno, un malcostume diffuso per cui un disonesto, ottenute anche solo poche schede elettorali, può consegnarle ad un votante già compilate imponendogli di riportare, per ottenere vantaggi e dazioni economiche, la scheda ancora vergine ottenuta al seggio.
Col sistema dei tagliandini pre-vidimati ciò diventerà impossibile e il segreto dell’urna è preservato dal fatto che il tagliando viene strappato via dal presidente di seggio prima del conferimento della scheda nell’urna, e questo rende le schede completamente anonime, come è giusto che sia.
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