Guida un clone della Ferrari F430 e viene denunciato. Questa è la bizzarra vicenda che ci è stata segnalata in queste ore, e che ci ricorda che il diritto d’autore e i marchi sono cose serie, drammaticamente serie.
Abbiamo visto Elon Musk tirato per la giacchetta da Manara per una vignetta, Giapponesi arrestati e multati per somme ingenti per aver “taroccato” un videogame molto rinomato rischiando fino ai cinque anni di galera, ed ora passiamo alla sventura di un Astigiano.
“Pizzicato” a guidare una Toyota MR Coupé contraffatta in modo da diventare un perfetto clone della Ferrari F430
Il video rilasciato dalla Guardia di Finanza di Asti in merito all'”Operazione Cavallino” parla chiaro: il veicolo modificato esteticamente non aveva più nulla della Toyota che era.
Tutte le parti esterne e un cospicuo numero delle parti meccaniche erano state sostituite con elementi indistinguibili da quelli della casa di Maranello, a tutta apparenza e all’esame sensoriale le stesse parti, ma, ovviamente, non era così.
I periti non hanno che potuto confermare la contraffazione, svelando la vera natura del veicolo.
Il kit usato, particolarmente sofisticato, prevedeva infatti la clonazione quasi perfetta persino dei marchi a rilievo, degli interni e un kit per modificare il rombo del motore per far “suonare” il motore originale Toyota come quello di una Ferrari vera.
Il cittadino italiano è stato quindi denunciato alla Procura di Asti per l’utilizzo, senza autorizzazione, di marchi di fabbrica registrati.
“L’azione di servizio coordinata dalla Procura della repubblica di Asti – si legge in una nota della Guardia di Finanza – testimonia il nostro perdurante impegno per contrastare le filiere illecite del falso Made in Italy e assume valore strategico mirando alla tutela delle produzioni nazionali specie, come in questo caso, quando si contraddistinguono per l’alta qualità e per essere uno dei simboli più conosciuti ed apprezzati dell’italian style nel mondo”
Ulteriori indagini hanno disvelato lumi sulle origini del veicolo: sembra che non sia stato il giovane 26enne a procurarsi il “kit di conversione”, magari da Internet come inizialmente sospettato.
Bensì il giovane avrebbe acquistato il veicolo già pesantemente modificato qualche mese fa. Il veicolo, immatricolato in Inghilterra, era già stato munito di tutti gli elementi distintivi di una Ferrari, ed era stato venduto coi loghi coperti da nastro adesivo nero che il giovane avrebbe apparentemente rimosso solo in seguito per ostentare i marchi ed il lavoro di clonazione.
Laddove il prezzo di mercato di una Ferrari F430 si aggira intorno ai 100mila euro, il giovane avrebbe risparmiato i due terzi della somma pagandone 30mila per un clone che rischia di costargli molto più caro.
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