Sugli effetti perniciosi dei leoni da tastiera abbiamo un sacco ed una sporta.
Immaginate che nella vostra città, nel vostro isolato ci sia una ragazzina. Non importa cosa faccia, non importa chi sia. Fa cose, a molti è simpatica, a molti no. Alcuni trovano interesssante quello che dice, altri no.
Ma scoprite che esiste un numero ingente di persone pronte a perseguitare una sedicenne e la sua sorellina di tredici anni. Adulti, fatti e finiti, che rivendicano fieri il loro diritto a bullizzare e vittimizzare due ragazzine.
Immaginate l’esistenza di un adulto che, tronfio e felice, appende un manichino che raffigura una ragazzina impiccata su Facebook, contento della sua azione. Immaginate che nella vostra città ci sia un soggettone che organizza montaggi “divertenti” dove quella ragazzina viene accusata di essere una nazista, una malata, una sadica ed ogni altra fantasia della sua mente ottenebrata.
Non avreste alcun dubbio nell’indicare in quegli adulti delle persone crudeli, sadiche e perverse. Dei farabutti pericolosi che potrebbero in ogni momento passare dall’idea all’azione e passare dall’infliggere sofferenze “virtuali” ad una ragazzina al desiderare l’emozione di passare dall’idea all’azione.
Cosa che abbiamo visto in passato è successa più volte.
Immaginate anche che altri adulti decidano di tirar su qualche spicciolo vendendo adesivi con insulti di vario tipo su quella ragazzina e che spendano intere giornate armati di foto di una ragazzina per farne montaggi di vario tipo (e senza scomodare l’Hacker Brambilla).
Comincereste a pensare di vivere in una specie di sobborgo infernale, un Purgatorio popolato da adulti che di adulto hanno ben poco.
E sareste i primi, se avete un cuore ed una coscienza, a contattare le autorità perché una retata si porti via per sempre tutto il sottobosco di curiosi personaggi che alla prova dei fatti, dimostrano di non avere una vita propria, ma spenderla per rovinare la vita di una ragazzina “odiata”.
In quella fase del crudele bullismo adolescenziale che molti superano crescendo ma che in alcuni si incancrenisce come un morbo oscuro.
Ma siccome è solo virtuale, eccovi chiudere entrambi gli occhi.
Credetemi, abbiamo avuto uno dei tanti individui che siamo costretti a bannare dalla nostra pagina venire ad insultarci perché, e cito testualmente
secondo voi illuminati Odiare ti Costa dovrebbe intervenire perché fanno piangere Greta
Ebbene: tu, adulto che senti il bisogno di far piangere una bambina, come ti senti? Ti senti maturo? Ti senti realizzato? Quando avrai fatto piangere una bambina, la tua vita odiosa ed infernale diventerà migliore? I tuoi fallimenti, la tua tragica incompetenza e cattiveria spariranno?
Tu, leone da tastiera, quando avrai finito di seminare odio, sarai davvero più felice, o sarai un infelice che cerca di sfogare la sua frustrazione di bersaglio in bersaglio finché, finiti i bersagli, resterai solo, triste, e patetico nella tua turpe oscurità?
Intanto, un effetto l’hai ottenuto: altri leoni da tastiera come te, ma ancora più vigliacchi, hanno deciso di passare ad un bersaglio più facile. Una bambina di tredici anni, sorellina di Greta Thunberg
Greta Thunberg, la sedicenne ambientalista che ha risvegliato le coscienze verdi dei ragazzi di tutto il mondo, è abituata all’attenzione di media e anche ad essere presa di mira sui social, ma non si dà pace per sua sorella minore Beata. “Quella che soffre di più è mia sorella Bea, che ha 13 anni, ed è sistematicamente bersaglio di mobbing, cattiverie e molestie”, ha denunciato allarmata in un’intervista al quotidiano svedese Dagens Nyheter. “Tutti quelli che mi minacciano e mi scrivono messaggi di odio finiscono per prendersela con Bea. La gente non sa dove mi fermo, e dove passo la notte, perché non ho una routine quotidiana. Invece mia sorella è sempre a casa e cerca di avere una sua vita normale, ma così è molto più facile da raggiungere” ha spiegato Greta.
Perché lo sappiamo: prima o poi tra centinaia, anzi migliaia di leoncini da tastiera, qualcuno che vive la sua virtualità così pervicamente da fare del male ad una bambina per gioco o sviata convinzione lo si trova sempre.
Anche per questo, noi siamo e saremo sempre al fianco di Odiare Ti Costa nelle sue campagne contro l’odio online. E rassicuriamo gli haters: sì, Odiare ti Costa serve anche perché quando un adulto gode nel far piangere un bambino per sentirsi tale, la giusta punizione gli faccia capire chi è l’immaturo.
Vergognatevi. Sapete quanto dovete vergognarvi. Tanto vi dovete vergognare.
PS: No, non siamo in “democrazia”, il primo che qui viene a dire “Volete la cenzura!”, “E ma cuella è manipolatta” e altre cose del genere la sconta per tutti gli altri. Tra ban, segnalazioni e altro su VKontakte lo mandiamo. Male.
Perché cavolo, vedete dove siete arrivati una bufala per volta? Vedete perché quando venite a frignare “Eh, ma voi solo l’antibuffala dovete fare, nn ci dovete dire come ci si comporta, l’antibuffala senza idee” vi beccate lo stivale?
Perché citando l’immortale Alex De Large, avete dimostrato di essere dei maleducati senza il duco di una idea di come ci si comporta pubblicamente, fratellini e sorelline miei, e quindi per voi qui ci sono solo tacche alla spicciolata
“Stai bene attento Troll, stai bene attento, se della vita del tuo account Facebook la continuazione a cuor ti sta”
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