I Green Pass venduti su Telegram erano un esito tristemente prevedibile degli eventi in atto. Come anche la vendita di presunte fiale di vaccino.
Il motivo è tristemente prevedibile: quando di un bene vi è scarsità, ne nasce il mercato nero, vero o presunto che sia.
Il Deep Web da sempre ci regala canali di vendita di farmaci, sovente veri e propri falsi privi di principio attivo o con con contenuto scorretto.
E il tentativo di eludere la vaccinazione ottenendo comunque il Green Pass “per muoversi liberamente” (fake news nella fake news: il Green Pass non consente di “muoversi liberamente”, dimostra il proprio stato immunologico, evitando così ulteriori tamponi e test) genera i mostri.
Mostri di due tipi quindi: falsi vaccini e falsi Green Pass.
Il contenuto dei Green Pass è pubblico ed open source: con un po’ di dimestichezza un malintenzionato scafato può creare un documento che passi scrutinio ad una ispezione sommaria.
Diciamo sommaria perché non ci è dato sapere come il Green Pass falsificato reggerebbe alla verifica con VerificaC19 e altre app che controllano il certificato coi dati di validità custoditi nel Gateway Europeo. Comunque, l’esistenza di una ricetta “open” (necessaria per verificare presso le autorità garanti nazionali il rispetto dei dati di privacy e tutela dell’utente) e di molteplici campioni disponibili, e spesso direttamente offerti dai proprietari ha consentito di crearne copie perfette.
Comprese di lotti (immaginari) di vaccino, date di somministrazione, località e preparato, con consegna virtuale in tutta Europa.
E fisica, per quanto riguarda fiale di vaccino fotografate ed esibite sui canali per irretire, con le loro brave foto stock.
E secondo il materiale sequestrato dalla GdF, esiste anche una sperequazione di prezzo virtuale, tale per cui 800 fiale di Pfizer costano fino a 32mila dollari, scontati a 20mila, ma con per 6400 puoi accontentarti di una dose equivalente del vaccino russo Sputnik.
Al momento gli accertamenti escludono la presenza di un mercato parallelo dei vaccini: nonostante non si possa escludere la presenza di un mercato parallelo, questo non emerge al momento.
Ulteriori accertamenti quindi si rendono necessari per capire se esistono fiale di vaccino in qualche modo sfuggite al mercato ufficiale o, semplicemente, l’eventuale utente pagherebbe per ricevere nulla, oppure qualcosa che non è il vaccino “imballato e munito di idoneo tracciamento e Green Pass”.
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