Green pass falsi, Madame: “Ho cambiato idea sui vaccini”, ma non spiega la sua posizione nell’inchiesta

di Luca Mastinu |

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Green pass falsi, Madame: “Ho cambiato idea sui vaccini”, ma non spiega la sua posizione nell’inchiesta Bufale.net

A poche settimane dalle notizie sull’inchiesta sui green pass falsi che ha coinvolto Madame, la cantante vicentina ha rotto il silenzio sui social.

Francesca Calearo, vent’anni, è indagata presso la Procura di Vicenza con l’ipotesi di falso ideologico a seguito delle indagini che nel febbraio 2022 hanno portato all’arresto della dottoressa Daniela Grillone Teciou la quale, secondo gli inquirenti, avrebbe somministrato false vaccinazioni e dunque consegnato green pass falsi.

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Green pass falsi, Madame: “Vengo da una famiglia complottista”

Nella giornata di ieri, mercoledì 4 gennaio, Madame ha rilasciato una nota sul suo profilo Instagram. La cantante di Marea ha spiegato, senza troppi giri di parole, che sin da piccola non si sarebbe sottoposta ad alcuna vaccinazione, oltre a quella anti Covid, per volontà della sua famiglia.

La famiglia, spiega Madame, nel tempo però sarebbe inciampata nella trappola del complottismo. Le sue parole:

Sono nata e cresciuta in una famiglia che per vari motivi ha iniziato a dubitare dei medici e della medicina tradizionale. In effetti non solo non ho eseguito il vaccino anti Covid, ma non ho anche altri vaccini. Non giudicherei a priori le scelte di una madre e di un padre innamorati di una figlia perfettamente sana, nata dopo un aborto risalente a qualche anno prima.

[…]

Si fa presto a partire dalla ricerca di un’alternativa e finire in un girone infernale di complottismo. Durante il Covid i miei ci sono cascati.

In seguito, Madame spiega che dopo qualche tempo avrebbe cominciato a dubitare delle posizioni dei suoi genitori, per questo si sarebbe decisa a prenotare un vaccino (anti Covid, si presume) a Milano, ma sua madre l’avrebbe convinta a vaccinarsi insieme a lei a Vicenza. “Una volta arrivata a Vicenza capisco che la sua posizione non era cambiata, ma non glielo rimprovero”.

Con questa frase Madame sembra sottintendere di essere entrata in contatto con lo studio medico sul quale si sono concentrate le indagini della Procura di Vicenza, il tutto su decisione di sua madre. Tuttavia, l’artista non fornisce ulteriori dettagli e passa a raccontare quel momento in cui ha deciso di informarsi da sola sull’efficacia dei vaccini.

In poche parole: Madame non spiega quale sia la sua posizione rispetto all’ipotesi di falso ideologico contestata dalla Procura.

Madame ha preso una decisione dopo la telefonata della Questura

Francesca Calearo spiega chiaramente di aver preso una decisione più chiara solamente dopo aver ricevuto la telefonata della Questura. Le sue parole:

Un giorno a pranzo in montagna arriva una telefonata dalla Questura. Questa situazione mi urla in faccia che devo fare una scelta, prendere coraggio e fare la mia ultima mossa.

In seguito Madame spiega che la scelta è arrivata soprattutto dopo aver consultato un infettivologo che le ha consigliato alcune vaccinazioni essenziali.

Il messaggio per i no-vax e i dubbi

Al termine della nota, Madame si rivolge ai no-vax tra cui considera anche i suoi familiari:

A tutte le persone che mi hanno scritto che ho fatto bene a non vaccinarmi: invito tutti a informarsi a mente lucida, senza farsi prendere dal panico. Fidatevi delle persone giuste. Nessuno vuole il nostro male.

Sostanzialmente, Madame ha spiegato la sua posizione rispetto ai vaccini – prima contraria, influenzata dalla famiglia, oggi favorevole per scelta personale – ma non ha chiarito la sua posizione all’interno dell’inchiesta, né ha confermato o negato di essere stata in possesso di un green pass falso.

Conclusioni

I dubbi di alcuni follower sono presto fugati: molti chiedono a Madame come sia stato possibile frequentare le scuole senza i vaccini obbligatori, che sono entrati in vigore nel 2017 con il decreto Lorenzin.

Prima del decreto, la mancata vaccinazione non precludeva l’accesso agli asili nidi e alle scuole materne, ma genitori e tutori potevano incorrere in sanzioni pecuniarie.

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