Grave offesa sessista a Liliana Segre dal consigliere di Fratelli d’Italia: costretto alle dimissioni
Grave episodio quello emerso via social oggi 7 novembre, in merito ad un grave insulto sessista giunto da un consigliere di Fratelli d’Italia nei confronti di Liliana Segre, che di suo ha già avuto non pochi problemi di recente sui social a causa di alcuni haters. Come se non bastassero i commenti orribili da parte di tanti utenti, che hanno accolto nel modo peggiore possibile la notizia riguardante l’assegnazione della scorta alla donna (ne abbiamo parlato in mattinata con un articolo specifico), nel pomeriggio è arrivato un post da parte del commissario cittadino dei Fratelli d’Italia di San Severo.
Espressione volgare la sua, nonostante si parli di una donna anziana che ha vissuto sulla sua pelle il dramma dell’Olocausto, uscendone quasi per miracolo viva. Non è un caso che il diretto interessato, condannato in primis proprio da Fratelli d’Italia, nel giro di poche ore sia costretto alle dimissioni dal partito. La conferma ufficiale è giunta direttamente dal Segretario Regionale Fratelli d’Italia, vale a dire Erio Congedo, oltre al Presidente Provinciale, Giandonato La Salandra.
Cosa ha detto il consigliere di Fratelli d’Italia a Liliana Segre
Diventa complicato anche riportarvi l’espressione ingiuriosa da parte del consigliere di Fratelli d’Italia nei confronti di Liliana Segre. Oltre al fatto che si tratti di una donna con una storia particolare alle proprie spalle, con una certa età, termini come quelli che potete osservare nell’immagine del nostro articolo (presi dal post originale), vanno condannati a prescindere. Il diretto interessato, evidentemente, ha compreso di averla fatta grossa, pubblicando un post di scuse poco dopo.
Il post del consigliere di Fratelli d’Italia inizia così: “Chiedo scusa se una frase gergale, inappropriata alla circostanza, è risultata offensiva nei confronti della Senatrice Segre”. Nonostante il passo indietro, le sue parole nei confronti di Liliana Segre gli sono costate le dimissioni “indotte”, a testimonianza del fatto che sui social nessuno può dire quello che desidera senza accettarne le conseguenze.
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