Golose scatolette: le origini del cibo per cani
Il cibo confezionato per cani (e gatti) non è sempre esistito, ma si tratta di un’invenzione che risale agli anni ‘20 del Novecento. La prima fabbrica ad introdurre sul mercato tale prodotto fu la Chappel Brothers Inc. nel 1923 ed entro la metà del decennio divenne uno dei settori più redditizi negli U.S.A..
Con l’industrializzazione che procedeva in maniera pressante, i comfort erano in aumento nel mondo occidentale e ovviamente la comparsa di un prodotto talmente pratico rese i proprietari di animali da compagnia decisamente entusiasti.
Non era realistico tuttavia pensare che gli allevatori americani mandassero il loro bestiame al macello per un guadagno insignificante, e una produzione così massiccia aveva per forza bisogno di grandi quantità di “materia prima”. Di conseguenza Mr. Chapman, giovane desideroso di ricchezza, volse lo sguardo al Vecchio West, terra di nessuno e ricca di animali fastidiosi per i ranchers della zona: i Mustang.
Dopo qualche tempo la cittadina di Rockford, in Illinois, iniziò a chiedersi se fosse eticamente giusto trasformare migliaia di cavalli nati liberi in cibo per cani e fertilizzante. All’epoca era ancora viva nella mente delle persone il tempo in cui il cavallo era stato un mezzo di sopravvivenza, un compagno di vita. Non mancarono infatti tentativi di sabotaggio, il più celebre quello di Frank Litts, un ex-cowboy che più volte tentò di far esplodere il complesso.
Quella che nell’immaginario comune è l’epitome del West e dello spirito americano divenne la materia prima per un’industria che fu la maggiore ragione per cui la razza quasi si estinse. Dai due milioni circa all’inizio del XIX secolo, per il 1970, i cavalli selvaggi erano solo 25.000.
La produzione declinò progressivamente e per gli anni ’40 quasi tutte le industrie di questo tipo avevano chiuso a causa della scarsità di “rifornimenti”.
Ad oggi il Mustang è una specie protetta e sono attivi numerosi programmi di adozione per ricollocare, gestendo al meglio, i numeri in aumento.
E tu, ti sei mai chiesto cosa ci sia nelle scatolette del tuo amico a quattro zampe?
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