Gli haters arrivano sul vinile: la mai troppo nota campagna di Liquid Death del 2020 resuscitava i fasti del “Message to Harry Manback” dei Tool e di “L’Eterna Lotta tra il Bene e il Male” di Elio e le Storie tese, e lo fa in salsa 2.0
Ovvero in salsa social e marketing evoluto, trasformando in album musicale i post degli hater, gli sfaccendati odiatori seriali che affollano i social.
Parliamo di Liquid Death, autonominatasi “divertente ditta del settore bevande” che “odia il marketing” e propone acqua austriaca in lattina in imballi ecostenibili.
Ditta, che, come molti su Internet, ha avuto la sua folla di hater alquanto squinternati. E parliamo di commenti del calibro di “piuttosto che la vostra acqua bevo candeggina”, “pensate sia divertente scherzare col Satanismo? Avete bisogno di Gesù!”, “Bel lavoro Satana, ma questo prodotto è per gli uccelli (sic!)”, “Perché non pensate agli adolescenti!!” e “State contribuendo alla sifilide, alla gonorrea ed all’influenza!”
Voglio essere sincero: come articolista e collaboratore social media manager di Bufale.net probabilmente avrei speso all’incirca dieci minuti del mio tempo a chiedermi come dell’acqua in lattina possa provocare diverse malattie veneree e l’influenza per poi bannare tutti.
Liquid Death ha fatto di meglio: ben due album di pregio pieni di insulti suonati e cantati in Death Metal.
Canzoni suonate da artisti di pregio come Joe Principe e Dan Andriano contenenti il citato elenco di minaccioni e smargiassate, compreso un tizio che, in un evidente delirio di onnipotenza, aveva dichiarato di “poter parlare alle autorità per far fallire il vostro business se non toglierete gli ad da Facebook”.
Nonostante la pregevolezza vintage di due vinili di insulti, non è la prima volta che gli hater arrivano nel mondo della musica, anche se da vie non social.
I Tool dedicarono un intero pezzo, “Message to Henry Manback” a mettere in musica gli assurdi insulti in inglese e italiano che un anonimo individuo, che anni dopo si riconoscerà e rivendicherà la paternità di tali minacce e auguri di morte, per essere stato scacciato dall’appartamento di Gary Helsinger.
Ottenendo una canzone in cui il soggetto immortalato in segreteria dichiara di avere accesso alla magia nera (nelle interviste successive dichiarerà invece di aver scritto una tesi sulla magia bianca), augurare tumori a tutti gli americani e minacciare ripetutamente Helsinger di violenze.
Una involontaria cover sarà anni dopo scritta in Italia da Elio e le Storie Tese. Cover involontaria perché, nonostante le evidenti similarità tematiche, mescola le sonorità di Very Good Very Bad di Anand Bakshi e Laxmikant Pyarelal agli insulti di una “Nasty Sciura”, ovvero “Signora Malefica” in un miscuglio tra inglese e Milanese, convinta che Rocco Tanica le avesse “rovinato un figlio”, traviandolo con la musica degli Elii.
“Cover involontaria” perché laddove il sedicente Sonoyo proponeva l’uso della magia nera per maledire l’odiato Helsinger, la Nasty Sciura invece si dichiarava pronta a “Perseguitare fisicamente e pissicologicamente (sic!)” il tastierista del gruppo “per mezzo di una fattucchiera”, descrivendolo nella sua “nenia misteriosa” (in realtà una lunga serie di messaggi lasciati in segreteria come con Helsinger) come “un pervertito, un pornografico… un tutto!”
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