L’autopsia di Libero De Rienzo ha dato il suo esito: l’attore è morto per overdose di eroina. La notizia è stata riportata nelle ultime ore dalle principali testate nazionali e ha dato una risposta sulla morte dello storico interprete di Giancarlo Siani nel film Fortapàsc di Marco Risi, scomparso nel luglio di quest’anno all’età di 44 anni.
Il corpo di Libero De Rienzo giaceva senza vita nella sua abitazione romana. L’allarme era stato dato da un amico preoccupato per le mancate risposte al telefono. Secondo i primi rilievi, l’attore napoletano era stato stroncato da un infarto. Come sempre accade, le notizie sulla sua morte erano state distorte dalla disinformazione dei no-vax che attribuivano la scomparsa di Libero De Rienzo alle conseguenze del vaccino anti Covid.
Per fare chiarezza sulle circostanze che avevano portato alla morte la Procura di Roma aveva aperto un’inchiesta dopo il rinvenimento di eroina all’interno dell’abitazione di Libero De Rienzo.
Il 26 luglio il gambiano Mustafa Lamin, 31 anni, era stato arrestato in flagranza di reato, con il fermo convalidato dal gip il giorno 28. Lamin era stato accusato di aver venduto a Libero De Rienzo l’eroina rinvenuta nel suo appartamento. Il pusher era stato trovato mentre spacciava nel quartiere di Torre Angela ed era stato trasferito presso il carcere di Regina Coeli.
Questa mattina gli esami tossicologici condotti sul corpo di Libero De Rienzo, insieme all’autopsia eseguita dal Policlinico Gemelli su disposizione della Procura di Roma, hanno stabilito che l’attore è morto per “arresto cardiorespiratorio per intossicazione acuta mortale da eroina”. Secondo gli esami, l’attore prima di morire aveva consumato anche cocaina e tranquillanti che, però, non hanno avuto un ruolo nel decesso.
Ecco quanto riportano gli atti medici del Policlinico Gemelli da un articolo di TPI:
“Si può affermare che il decesso è riconducibile ad arresto cardio circolatorio conseguente a metaboliti da eroina con positività tossicologica anche di metaboliti da Triazolam e cocaina”.
A seguito dell’esito dell’autopsia e degli esami tossicologici Mustafa Lamin, ancora in carcere, dovrà rispondere anche di “morte come conseguenza di altro reato”, visto che il 14 luglio – giorno precedente la morte dell’attore – i tabulati telefonici dimostravano che si trovasse vicino all’abitazione di De Rienzo.
Il pm Francesco Minisci contesta a Lamin la detenzione e la cessione di droga. La Procura di Roma ha dunque chiuso le indagini e ha rinviato a giudizio Mustafa Lamin.
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