Gli auricolari e le cuffie bluetooth non causano il cancro al cervello
Alcuni post sui social media segnalano un potenziale rischio di sviluppare tumori al cervello associato all’uso delle cuffie Bluetooth. Questi contenuti vengono spesso diffusi in gruppi che si oppongono al 5G. Il testo riportato di solito è il seguente:
“Le cuffie bluetooth utilizzano le onde radio per facilitare la connessione con gli altoparlanti. nel caso degli airpod, i due auricolari si connettono tra loro in modalità wireless, il che lascia il cervello nel mezzo, esposto a dannose onde EMF. uno studio completo nel Regno Unito ha dimostrato che la tecnologia moderna è responsabile di un aumento del 40% dei casi di cancro dal 1998. quando si usano le cuffie, è molto meglio usare il cavo anziché il wireless.”
Le voci secondo cui i dispositivi wireless possano provocare danni al cervello sono emerse per la prima volta nel 2015, quando oltre 200 ricercatori firmarono un appello per proteggere gli esseri umani dai “campi elettromagnetici non ionizzanti” (EMF). Nella loro lettera aperta, essi citavano “numerose recenti pubblicazioni scientifiche” che suggerivano come i campi elettromagnetici potessero causare il cancro e altri effetti dannosi sulla cognizione e sul sistema riproduttivo, così come sugli animali e sulle piante. Chiedevano alle autorità di creare linee guida migliori e di applicare standard più severi. Tuttavia, quella lettera non menzionava specificamente gli AirPods per un semplice motivo: nel 2015 non esistevano! Inoltre, è importante sottolineare che attualmente non c’è alcuna evidenza di una correlazione tra l’uso di auricolari Bluetooth e danni alla salute.
Cos’è la radiazione EMF?
Le radiazioni elettromagnetiche provengono da due fonti: alcune sono prodotte dall’uomo, altre si trovano in natura. Esistono due tipi di radiazioni: ionizzanti e non ionizzanti. Le radiazioni ionizzanti, ad alta frequenza e alta energia, sono note per causare danni cellulari e cancro. Questa categoria comprende i raggi ultravioletti (provenienti dalla luce solare), i raggi X e le radiazioni utilizzate in medicina per trattare alcuni tipi di cancro. Il termine “ionizzante” indica che la radiazione può rimuovere elettroni negativamente carichi dagli atomi, trasformandoli in cationi positivamente carichi e quindi reattivi. Al di sotto dello spettro visibile troviamo invece le radiazioni non ionizzanti, caratterizzate da onde a bassa frequenza e bassa energia come quelle emesse da microonde, telefoni cellulari, Wi-Fi, televisione e radio. Le radiazioni Bluetooth rientrano in questa categoria, con una frequenza intorno ai 2,4 gigahertz, a metà strada tra i telefoni cellulari e le microonde.
Le evidenze scientifiche
Uno studio ha rilevato che le cuffie e gli auricolari Bluetooth emettono molte meno radiazioni rispetto ai telefoni cellulari: da un decimo a un quattrocentesimo. Questa evidenza contraddice già le fake news che circolano sulla presunta pericolosità di tali dispositivi. Inoltre, tra il 2001 e il 2006, scienziati danesi hanno esaminato l’incidenza del cancro in un gruppo di 420.095 persone che avevano iniziato a utilizzare i telefoni cellulari tra il 1982 e il 1995. Hanno scoperto che il numero di tumori in quel gruppo non era superiore a quello di altri gruppi, concludendo con un alto livello di certezza che i dispositivi non causano il cancro.
Più recentemente, nel 2022, un Million Women Study nel Regno Unito si è concentrato specificamente sul cancro al cervello tra le donne. Il team di scienziati ha reclutato 776.156 donne tra il 1996 e il 2001, esaminandole nuovamente nel 2011 per verificare quante avevano sviluppato un cancro al cervello. Anche in questo caso, hanno scoperto che l’uso del cellulare non aumentava l’incidenza dei casi.
Conclusioni
Insomma, potete stare tranquilli. In base alle evidenze scientifiche disponibili, i dispositivi Bluetooth non causano il cancro.
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