Giornalisti di Sky News feriti ed evacuati: riferiscono attacco da squadra d’assalto russa
Abbiamo già parlato della censura di stampo russo, ora la storia dei giornalisti di Sky News feriti ed evacuati interviene come conferma di un clima decisamente ostile all’informazione.
Nel Cremlino pare ci sia un costante leit motiv: nessuno deve sapere. L’unica verità possibile è quella della Duma. I giornali occidentali vanno limitati e banditi, i social occidentali chiusi e resi inaccessibili. Il fact checking indipendente è impossibile, bisogna credere all’informazione unica del Cremlino.
Un’ulteriore testimonianza arriva dalla storia dei giornalisti di Sky News feriti ed evacuati. Storia che comincia a Kiev, dove un gruppo di giornalisti è stato ripetutamente crivellato di colpi da una squadra d’assalto.
Troverete qui il report completo. Per quel che vi riguarda basti sapere che il punto centrale della storia parte dai giornalisti che decidono di tornare indietro dopo l’ultimo checkpoint, riparando in direzione città.
Per essere accolti da una salva di proiettili.
A questo punto, credendo (cosa che la propaganda filorussa continuerà ad insistere sia “la verità di stato”) di trovarsi di fronte ad un checkpoint Ucraino i giornalisti hanno provato ad urlare di non essere combattenti ma giornalisti.
Il fuoco ha continuato ad aumentare di intensità: Stuart Ramsay, giornalista, è stato ferito da una pallottola che l’ha colpito alla schiena, il suo cameraman pieno di ecchimosi a causa dei proiettili che hanno colpito il suo giubbotto antiproiettile.
I loro mezzi crivellati: l’intenzione non era certo pacifica. E l’attacco è andato avanti fino alla rocambolesca fuga con mezzi della polizia Ucraina.
I colpevoli sono stati identificati in una squadra d’assalto russa: ma è chiaro che il giornalismo non è più sicuro. E l’informazione non è più bene accetta.
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