Il grande problema di Internet è che chiunque può dire qualsiasi cosa, ad esempio dichiarare che un africano prende due pietre e mi tira a dosso (sic) e ottenere automaticamente pubblico, viralità e esaltare le folle.
Non viene chiesto niente altro, al contrario della vita reale secondo cui le accuse vanno formalmente sostanziate da prove certe.
Basta che qualcuno scriva sostanzialmente qualcosa sul web, e questo diventa automaticamente vero.
Ad esempio ci è stato segnalato questo post
Post indinniato ed indinniante, scritto secondo i dettami della Bufala del Giustiziere in una lingua semplice e colloquiale, ancorché irata per attirare il “Popolo della Rete” e spingerlo all’azione contro un torto percepito, facendosi giustizia da sè.
ORE 06,55 GIARDINI DI ALESSANDRIA. ACCOMPAGNO MIA FIGLIA A PRENDERE IL TRAM PER VALENZA. ALLA FERMATA UN AFRICANO GRIDAVA E BATTEVA SULLA FERMATA CON UN SASSO DI DIMENSIONI DI UN POMPELMO. MI SONO AVVICINATO PER DISTRARLO DAI RAGAZZI CHE PRENDONO LA CORRIERA. PRENDE ALTRI DUE PIETRE E MI TIRA A DOSSO.
L’appello viene arricchito più volte di salaci dettagli, quali:
SIA BEN CHIARO HO RIPORTATO IL FATTO X RENDERCI CONTO CHE NON POSSIAMO PIU ASPETTARE LE ISTITUZIONI.
Nonché
Io voglio accendere gli animi…eccheccazzo
E, come unica risposta a chi voleva informazioni e prove dell’accaduto, uno scontato e decisamente cliché
Io lo denunciato. Nel pomeriggio era gia fuori.
Un processo così rapido non l’avevamo visto dai tempi di Maurizio Mosca che arresta la gente con l’aiuto dei fidi Marisa e Colombo
Ora: siamo su Internet: chiunque può prendere una foto e dichiarare di essere stato aggredito dallo Gnomo Armato di Ascia o da chiunque altro.
Specialmente se, in tempi in cui l’immigrazione diventa un facile bersaglio, lo gnomo di turno è un africano prende due pietre e mi tira a dosso (cit)
Sapete cosa manca a questa ricostruzione? Prove.
In assenza delle quali non dovreste condividerla affatto.
Ci pare di capire dallo sconnesso racconto che l’autore dello scritto abbia denunciato la cosa: ebbene, in tale caso avrà un referto medico che dimostri che quello scalpo è il suo, e che effettivamente un oggetto contuntente come un “sasso grosso come un pompelmo” possa praticare ferite da taglio senza alcuna contusione visibile.
E potrà spiegarci come mai ad Alessandria ci sono i tram: e da quando tale innovazione nella viabilità sia arrivata.
Avrà senz’altro copia della denuncia-querela per lesioni sporta all’autorità.
Ci piacerebbe senz’altro poterne vedere copia: cercheremo comunque di contattare le autorità locali per vederci più chiaro, chiedendo agli interessati e condivisori di farsi avanti mostrando prove.
Troppe accuse “da Internet” si sono rivelate infatti pericolose bolle di sapone.
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