Gettò fango sul Museo Egizio con un video fake, deputato Lega condannato
Nel 2018 avevamo dedicato due articoli ad un video messo in rete da A.C., allora leader del Movimento Giovani Padani e assistente di Matteo Salvini a Bruxelles, in cui denunciava che il Museo Egizio di Torino promuoveva l’ingresso gratuito per i cittadini di origine araba. Nel video messo in rete, l’attuale deputato e vicesegretario della Lega mostrava una telefonata al call center del Museo. L’operatore gli parlava di tariffe agevolate con la possibilità di ingresso gratuito solo per i cittadini arabi.
Una finta telefonata per gettare fango sul Museo Egizio
Il video, ovviamente, faceva leva sulla pancia degli utenti social e nei giorni successivi il call center del Museo Egizio era stato preso d’assalto. Noi stessi avevamo contattato il Museo e ci avevano spiegato che si trattava di un’iniziativa temporanea, iniziata il 16 dicembre 2017 e terminata il 31 marzo 2018. Soprattutto, dal Museo facevano sapere che la telefonata di A.C. al call center non era mai arrivata in quanto l’interlocutore era di sesso maschile, mentre al centralino del Museo Egizio lavoravano soltanto dipendenti di sesso femminile.
Intanto il call center riceveva minacce e insulti razzisti rivolti sia alle operatrici che al direttore. Per questo il Museo aveva comunicato di aver presentato un esposto presso la Questura di Torino.
La condanna
È di questa mattina, 22 aprile 2020, una notizia pubblicata su La Stampa che ci aggiorna sulla vicenda. Il Museo Egizio ha vinto la causa e la sezione civile del Tribunale di Torino lo ha condannato al risarcimento di 15mila euro con l’ordine di rimozione del video diffamatorio e il divieto di un’ulteriore diffusione e condivisione.
La perizia, in poche parole, ha dimostrato che in quel video niente era autentico, dunque si era trattato di una montatura ad arte con il preciso scopo di gettare fango sul Museo Egizio.
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