Germania: nomask condannato per negazionismo, 1800 euro per aver paragonato mascherine e Olocausto
La storia del nomask condannato per negazionismo è il logico sfogo di una delle peggiori e più crudeli abitudini della comunità nomask e novax militante su Internet.
Ovvero il tentativo, per dare forza alle loro posizioni, di equipararsi con paragoni spesso risibili, antistorici e assurdi alle vittime della Shoah.
Non è certo il primo guaio giudiziario per la comunità negazionista COVID militante, e questa notizia ne consegue altre. Il pensionato italiano denunciato per i suoi post novax e contro medici e mascherine, il Gruppo Telegram oggetto di indagini e formulazioni di capi di accusa per Terrorismo, stalking e minacce, nonché gli individui denunciati per un attentato ad un centro vaccinale.
Questa volta il nomask condannato per negazionismo ha subito la sua condanna in Germania: paese dove il negazionismo dell’Olocausto è un serio reato.
Spesso sono proprio le associazioni delle vittime dell’Olocausto, come l’ANED, a dichiararsi offesi dai paragoni novax che sviliscono e delegittimano la loro sofferenza.
Siamo tutti consapevoli che il dolore di nuclei familiari straziati dalla morte, di gente mandata a morire in campi di sterminio per un ideale di razza inesistente non è minimamente paragonabile all’arbitrario e frivolo obiettivo di occupare un tavolino all’interno di un ristorante senza esibire un prescritto documento e prendere le minime precauzioni per evitare l’aggravarsi di una Pandemia.
Sarebbe del resto come paragonare la Shoah al divieto di fumare nei locali chiusi.
Ed anche il Tribunale di Amburgo è d’accordo.
Germania: nomask condannato per negazionismo, 1800 euro per aver paragonato mascherine e Olocausto
Ci riferisce l’Hamburger Morgen Post che un 55enne di Amburgo è stato infatti condannato per negazionismo per aver equiparato sui social l’obbligo di mascherina alla morte per camera a gas delle vittime dell’Olocausto.
A nulla è valso il tentativo del cittadino tedesco di dichiarare che lui intendeva non le vittime dell’Olocausto, ma i condannati a morte negli USA, ma solo quelli condannati per camera a gas e non per sedia elettrica e iniezione letale.
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