Una gaffe, quella degli ex M5S sulle “Olimpiadi 2018 a Pyongyang in Corea del Nord”. Il refuso è comparso in un’interrogazione sull’Ucraina firmata da Elio Lannutti, Nicola Morra, Silvana Giannutti, Barbara Lezzi, Luisa Angrisani, Mattia Crucioli, Bianca Laura Granato, Vilma Moronese, Rosa Silvana Abate, Matteo Mantero, Elena Botto e Mauro Coltorti. Si parla di gaffe in quanto i firmatari, nel documento, hanno fatto confusione tra la Corea del Nord e la Corea del Sud.
Gli ex M5S, ora appartenenti al gruppo Misto, sostanzialmente chiedono “se il Governo non ritenga di dover recedere dalla fornitura di armi all’Ucraina, adoperandosi per soluzioni diplomatiche e per il rafforzamento del dialogo che porti alla de-escalation del conflitto, auspicato in primis da papa Francesco”.
Il documento dell’interrogazione sull’Ucraina è ancora online a questo link, archiviato in questa pagina. Sotto la voce “considerato che” troviamo la gaffe ora virale sui social in questo verso:
perfino la norma consolidata (anche se non scritta) che separa rigidamente la politica dallo sport è stata calpestata, portando alla decisione di escludere le squadre russe di club e nazionali, e singoli atleti, da tutte le competizioni internazionali. Tanto per mostrare l’assurdità di questa decisione, il boicottaggio sportivo non accadde nemmeno quando l’Italia andò a giocare la finale di coppa Davis nel Cile di Pinochet fresco di golpe; l’intero consesso sportivo mondiale partecipò nel 2018 alle olimpiadi di Pyongyang, proprio nel periodo in cui la Corea del Nord era stata accusata da tutti gli organismi internazionali di violare i diritti umani e di voler scatenare una guerra globale grazie agli esperimenti nucleari che stava conducendo; le squadre e gli sportivi statunitensi e britannici non vennero esclusi da nessuna competizione dopo che quei due Paesi invasero illegalmente l’Iraq nel 2003; e più in generale una decisione del genere non è stata mai presa da nessuna federazione sportiva internazionale;
L’errore si individua proprio sul teatro delle Olimpiadi invernali del 2018, che non si tennero a Pyongyang, né in Corea del Nord. I giochi olimpici invernali, infatti, nel 2018 si tennero a Pyeongchang, contea della Corea del Sud e non a Pyongyang, che invece è la capitale della Corea del Nord.
Durante la cerimonia di apertura le due Coree sfilarono sotto l’unica bandiera che raffigurava l’intera penisola coreana in azzurro su sfondo bianco, una scelta che per molti rappresentò un disgelo tra i due Paesi. Il riferimento alle Olimpiadi 2018 in Corea del Nord è dunque una grave inesattezza inserita dai firmatari.
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