Francia: attivista buonista sgozzata da immigrato che ospitava in casa
Il sito Stopcensura.info il 23 settembre ha pubblicato un articolo (e non poteva mancare VoxNews) in cui viene riportato l’omicidio ai danni di Audrey Coignard, una ragazza presentata come “attivista buonista”, secondo gli autori “colpevole” di aver ospitato un migrante che l’avrebbe uccisa nella sua casa a Saint-Ouen, in Francia.
Con uno strano accredito di orgoglio, poi, gli autori di StopCensura riportano un tweet inquietante di cui censuriamo l’autore:
ATTIVISTA SGOZZATA DA MIGRANTE CHE OSPITAVA IN CASA
La penofila Audrey Coignard, 27 anni, è stata accoltellata a morte lunedì 16 settembre 2019 a Saint-Ouen, vicino a Parigi. Lo sappiamo oggi per vie traverse. Perché le tr**e di regime italiane complici stanno zitte. Sapevatelo.
“Lo sappiamo oggi per vie traverse”
Con questa piccola confessione, l’autore del tweet incorporato dagli autori di Stopcensura tradisce l’inconsistenza di prove sul rapporto tra la vittima e il suo assassino. Quest’ultimo era ospite della ragazza? Vi riportiamo di seguito la nostra analisi.
Il ritrovamento del corpo
Il 17 settembre Le Parisienne riportava il caso. Audrey, stagista di medicina di 27 anni presso l’ospedale “Jean-Verdier” di Bondy, è stata ritrovata priva di vita in casa sua nel pomeriggio di lunedì 16 settembre, e il suo corpo presentava 14 ferite da arma da taglio. I genitori avevano allertato le forze dell’ordine, preoccupati perché la ragazza non rispondeva al telefono dal giorno prima. I vigili del fuoco e la polizia, una volta arrivati presso l’appartamento di Avenue Gabriel-Péri, avevano trovato la porta socchiusa.
Il suo sangue era sparso sul pavimento e aveva macchiato una tenda. Un vicino, intanto, aveva spiegato agli inquirenti che alle 5 del mattino, quindi tra domenica 15 e lunedì 16, si era affacciato dopo aver sentito un rumore sospetto. In quel momento, racconta il vicino, aveva visto un uomo fuggire.
La polizia aprì le indagini su un sospettato, un uomo che alloggiava regolarmente presso la casa di Audrey, dal momento che gli effetti personali dell’uomo erano stati rinvenuti nell’appartamento.
Indagato un ex compagno della vittima. Ripetiamo: indagato. Ripetiamo: ex compagno
La procura di Bobigny e la polizia giudiziaria di Seine-Saint-Denis, scrive FranceInfo il 23 settembre, stanno restringendo le indagini attorno a un ex compagno di Audrey, già noto alle autorità per episodi di violenza, che ancora oggi risulta in fuga. La vittima era nota per i suoi impegni umanitari con il Movimento della Gioventù di Caen: ultimamente si era impegnata contro gli sfratti, su base volontaria, per i migranti di Caen e Ouistreham. Anche secondo Breitbart (24 settembre), le autorità sospettano dell’ex fidanzato.
Ciò che riporta Stopcensura, dunque, si rivela già una disinformazione: l’indagato (che fino a prova contraria resta indagato e non colpevole) è un ex fidanzato della vittima e non un migrante che la donna ospitava in casa sua. La facile associazione tra il volontariato della vittima e l’assassino, di origine straniera, crea il corto circuito operato da Stopcensura, che sostiene che l’assassino sia un migrante ospitato dalla vittima. Errato.
Il Movimento, per sostenere la famiglia nelle spese per il funerale, aveva aperto una raccolta fondi che ha consentito che le funzioni si svolgessero mercoledì 25 settembre.
Riepilogando: le indagini sono ancora in corso e sono concentrate su un ex fidanzato della vittima, un uomo sui 30 anni di origine straniera già noto alle forze dell’ordine. Gli inquirenti stanno concentrando le indagini su di lui su segnalazione di un vicino e soprattutto per la presenza di alcuni effetti personali dell’uomo all’interno dell’appartamento di Audrey.
Brevemente: il sospettato non è un migrante ospitato da Audrey Coignard per via del suo spirito attivista. Era il suo ex fidanzato, e per il momento risulta indagato e non colpevole.
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