Ci segnalano che

Fonti russe accusano l’Ucraina dell’uso di sostanze tossiche, ma per l’Ucraina è cibo scaduto

Fonti russe accusano l’Ucraina dell’uso di sostanze tossiche, ma per l’Ucraina è cibo scaduto: questo un altro giallo delle Fonti Russe.

Nasce tutto da improvvisi malori nei soldati russi a Zaporizhzhia, che secondo le fonti russe sono chiaramente provocati dalla tossina botulinica di tipo B.

Secondo le fonti russe, rilanciate da TASS, tali prove saranno presto raccolte e inoltrate all’Organizzazione internazionale per la proibizione delle armi chimiche.

Fonti russe accusano l’Ucraina dell’uso di sostanze tossiche, ma per l’Ucraina è cibo scaduto

C’è solo un piccolo problema: la tossina botulinica di tipo B è presente anche nelle derrate alimentari scadute.

Prendendo per buona l’allegazione delle fonti russe, al momento non c’è modo di sapere se i soldati affetti da chiari sintomi di botulismo lo siano per l’uso di alimenti in scatola scaduti o per l’intervento dell’esercito Ucraino.

Gerashenko, consigliere per il ministero dell’Interno Ucraino, ha rilasciato un commento a Reuters sulla possibilità della prima ipotesi.

In effetti, dall’inizio del conflitto si sono moltiplicate le testimonianze di soldati russi lasciati sul campo di battaglia senza risorse, costretti a procurarsi cibo ed acqua in loco tra una popolazione ucraina ben poco collaborativa e incline a sfamare un esercito invasore.

Parliamo dall’inizio del conflitto di soldati disorientati, affamati, convinti di essere arrivati per un’operazione “lampo” e di poter essere acclamati come liberatori e che si ritrovano in una operazione che di rapido ha ben poco.

Il presunto agente chimico usato si concilia quindi con la narrativa che conosciamo: non vi è modo di appurare se l’improvvisa ondata di botulismo tra i soldati Russi corrisponda al vero (in attesa dei dati che dovrebbero essere inviati a OPAC), e, se lo è, se stiamo parlando di una campagna massiccia di guerra chimica o di intossicazione alimentare.

 

 

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