Firma novax vandalizza Azienda Zero e Agenzia Entrate: e parliamo della stessa firma che, negli scorsi mesi, è apparsa su atti vandalici al cimitero di Nembro ed a redazioni di giornali “colpevoli” di non avere incensato e lodato il loro gesto.
Ovviamente non abbiamo alcuna intenzione di fare pubblicità gratuita alla firma novax suddetta: parafrasando un noto webcomic satirico, se i protagonisti atti vandalici, aggressioni e simili fossero non già portati alla cronaca e resi noti, ma descritti con un laconico “quello là” e lasciati all’anonimato, non avrebbero incentivo nelle loro azioni.
Il che non significa non dare la notizia, anzi. Semplicemente ci rifiutiamo di dare notorietà alla firma ed ai loro comunicati, limitandoci a prendere atto della loro narrativa che si esprime con continui e costanti atti vandalici che, come abbiamo visto, non rispettano neppure la morte (vedi vandalismo al cimitero di Nembro).
Atti vandalici che sembrano, a latere, riecheggiare la propaganda filo-Cremlino per cui basti dare del “nazista” a qualcuno per ritenersi liberi di ogni aggressione trasfigurata in “denazificazione”, a ulteriore punto di contatto tra due universi che sembrano avere molto in comune.
«Uno sfregio tanto becero quanto inutile – commenta il Presidente della Regione Veneto – ultimo di numerose testimonianze di un clima d’odio che sta avvelenando il Paese, che certo non riusciranno a scalfire l’impegno di Istituzioni e Amministratori in una fase storica così difficile come quella che stiamo vivendo. Questi incivili – conclude Zaia – evidentemente non hanno imparato la prima lezione della democrazia, che è contrastare le idee con altre idee e non con la violenza».
Riportano le notizie lanciate dalla stampa locale, ma non solo.
Il problema è che quando, giustamente, Zaia ha dato la notizia, ecco che improbabili sostenitori degli atti vandalici sono apparsi sulla sua pagina social ad incensare l’ingiurioso vandalismo.
Tra gente che “condanna il gesto senza se e senza ma” per poi appiopparci un ma grosso come una casa e giustificarlo invocando il Green Pass come scusante, gente che invoca a gran voce “il momento del giudizio e l’estinzione di tutta questa classe politica…infami” (citazione diretta) e persino chi invoca l’Ucraina per denunciare una “false flag” che di fatto non esiste tra i post, fortunatamente, di sostegno appaiono post negazionisti e non meno rabbiosi.
Utenti ai quali ricordiamo che la libertà di parola non è libertà di ingiuria, come hanno scoperto recentemente tre “haters” che, dopo aver minacciato di Di Maio, hanno visto la DIGOS indagare per scoprire le loro identità tutt’altro che celate.
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