Editoriale

Fermiamo la poco rispettosa disputa su Stefano D’Orazio: tra malattia pregressa e Covid

Tanti italiani questa mattina si sono svegliati, apprendendo la notizia della morta di Stefano D’Orazio, lo storico batterista dei Pooh che, con ogni probabilità, è stato messo a dura prova sia dal Covid, sia da una malattia pregressa. Quello che vogliamo evidenziare, in questo frangente, è il peso che assume in situazioni simili l’espressione “con ogni probabilità”, perché constatiamo purtroppo che sui social sia sia venuta a creare immediatamente lo scambio di opinioni acceso tra i complottisti e chi teme il Covid.

La morte di Stefano D’Orazio tra Covid e malattia pregressa

Fondamentalmente, non avendo nessuno tra le mani la sua cartella clinica, riteniamo in primis ingiusto puntare troppo sul Covid alla base del peggioramento delle sue condizioni. Il rischio, a tal proposito, è quello di incappare in notizie poco attendibili, come quella che vi abbiamo riportato ieri su Sara, la famosa OSS di 38 anni negazionista che sarebbe morta proprio a causa del Coronavirus. Con tutti i dubbi del caso che abbiamo condiviso coi nostri lettori.

Allo stesso tempo, escludere “a prescindere” che la morte di Stefano D’Orazio sia frutto solo della malattia pregressa, e che il Covid abbia avuto un ruolo marginale in questi giorni, sarebbe altrettanto affrettato e poco rispettoso nei confronti di questo importante personaggio nel panorama musicale italiano. Senza contare il poco carino “gossip da social” nei confronti della sua famiglia. Indipendentemente dalle opinioni che si possono maturare sul Covid, anche in un caso complesso come questo, per una volta la strada del silenzio è quella preferibile. Almeno fino a quando non avremo notizie ufficiali e concrete sulle cause che hanno portato alla morte del batterista dei Pooh.

Dando uno sguardo anche a testate autorevoli, si percepisce chiaramente che le cause della morte di Stefano D’Orazio siano ancora incerte. Per questa ragione, consigliamo a tutti di non parlare di Covid e malattia pregressa oggi 7 novembre.

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