Fauci è il finanziatore del laboratorio di Wuhan è un esempio di come si possa riciclare una bufala. E di come nel variegato mondo della blogosfera “Fonte Ufficiale” sia sinonimo di “Mi ha detto mio cuggino”. Come nella nota canzone degli EElst che descrive la nascita del fenomeno delle Leggende Metropolitane.
In fondo una bufala altro non è che una Leggenda Metropolitana moderna: nata da fonti quantomeno incerte che nessuno ha mai avuto volontà di verificarsi. L’espressione dell’abuso collettivo del “patto sociale” in cui se me lo dice un amico va bene.
Passiamo ora alla bufala
Abbiamo tutti gli elementi della bufala: Fauci secondo una fonte ufficiale (ma non meglio determinata) finanzia il laboratorio di Wuhan.
L’autore sa benissimo che questo sarebbe impossibile, ma tira fuori dal cilindro una “clausola aggirata”, trasformando complesse questioni di geopolitica nello zio Peppino che acquista un Ape Cross col motore scattato e non riesce a rimandarlo indietro.
Naturalmente tutto questo è l’esatto riciclo di una bufala da noi affrontata dove il finanziatore era la Pfizer, basata sul goffo tentativo di fondere le diverse bufale, ma tenendo tutto sul vago.
Torniamo quindi all’analisi. Partendo da una questione dirimente.
L’istituto è infatti parte dell’Accademia Cinese per le Scienze, aka Chinese Academy of Sciences (CAS), ente controllato dallo stato.
Già in tempi non sospetti un ricercatore della CAS scrisse a Nature (parliamo del 2019) una lettera aperta rivendicando fieramente l’appartenenza, anche economica, dell’ente dal Governo Cinese, rivendicando l’esclusività di finanziamenti e gestione locale. Il tutto assistito da interessanti note storiche, ancorché utili alla nostra discussione solo per fine accademico: ad esempio collegando tale scelta autarchica al desiderio di rimediare i danni al sostrato scientifico della “Rivoluzione Culturale”.
Per quello che ci attiene, il citato laboratorio è esclusivamente gestito e riceve fonti dal Governo Cinese, orgoglioso di rifiutare altri input.
Anche di questo abbiamo parlato a lungo, corroborati dai risultati delle indagini OMS al riguardo.
Gli ultimi studi congiunti escludono in toto l’ipotesi “virus creato in laboratorio”, tornando a puntare l’accento sul salto di specie dal pipistrello all’uomo.
Quindi rendendo l’assunto di questa, e altre bufale simili, del tutto falsificato. Siamo alla bufala più antica della Pandemia. Quella del laboratorio di Wuhan che ha creato il virus. Laboratorio di Wuhan attribuito a questa o quella “Big Pharma”, così, a caso.
Abbiamo sostanzialmente un intero archivio di versioni di questa bufala che nessuno è mai riuscito a dimostrare.
Il cosiddetto Laboratorio BSL-4 a Wuhan? Un laboratorio Nazionale per la ricerca e il contrasto alle pandemie e facente capo al Wuhan Institute of Virology Chinese Academy of Sciences. Che ovviamente non è Glaxo, Pfizer o Fauci.
Istituto che ormai da lungo tempo si è brillantemente liberato di ogni accusa.
No, prima della pandemia Fauci, ovviamente, non poteva essersi occupato di qualcosa che non esisteva.
I colleghi di Reuters hanno censito una bufala per cui Fauci avrebbe i brevetti di una componente di SARS-CoV-2 ottenuta dall’HIV.
Ma indovinate un po’? Anche questa è una bufala, e bella grossa.
Si parla di due brevetti e due richieste di brevetto per delle potenziali terapie contro l’HIV (9896509, bit.ly/35gz2Ne, 9441041, bit.ly/2L42yim nonché 20160333097, bit.ly/3nrXTnb e 20160075786, bit.ly/3onwNPH ), che non riguardano in alcun modo il Coronavirus SARS-Cov-2.
Abbiamo anche parlato di questa confusione e di come il collegamento tra i due virus sia stato dimostrato del tutto infondato ed erroneo, e basato sull’aver rilevato in SARS-CoV-2 glicoproteine presenti in molteplici altri patogeni.
L’equivalente di dichiarare che siccome sia l’uomo che la scimmia hanno due reni, un uomo e una scimmia sono lo stesso animale e il gorilla allo zoo è equipollente al mio amico Gianni, quello del bar.
In modo assai rocambolesco quindi qualcuno ha insinuato che siccome Fauci ha lavorato sull’HIV, e “in fondo sempre virus sono e si somigliano”, la sua opera c’entri col Coronavirus.
Qualcuno ha cercato di collegare la cosa ad un bando del NIH, istituto dove lavora Fauci, del 2014 per la ricerca sul “salto di specie”, ma anche così date ed eventi non collimano. Affatto.
Esaminate tutte le ragioni del perché si tratta di una bufala, non possiamo che bacchettare i condivisori sull’essersi fidati del “sembrerebbe” e “Fonti ufficiali”.
L’onere della prova spetta a chi vuol far valere il fatto, non a chi vuole negarlo.
Quindi se tu mi dici che hai delle fonti ufficiali, hai l’onere di esibirle e discuterle.
Oppure quello che stai dicendo non è vero fino a prova contraria, è una bufala fino a prova contraria.
In questo caso una bufala e basta, dato che abbiamo prova della fake news.
Vorremmo inoltre spendere, in coda, due parole sull’uso “furbetto” della “formula dubitativa”: non posso liberarmi dalle responsabilità di quello che dico aggiungendo in coda “Approfondite” o “chiedo”.
Immaginate uno scenario in cui qualcuno in pubblico vi fermi chiedendovi ossessivamente se siete dei pedofili, dicendo alla folla raccolta che qualcuno gli ha detto di avervi visti compiere atti orribili in danno di minori e quindi è nel suo diritto investigare.
Legalmente parlando, un post su Facebook è l’equivalente di simili domande sulla pubblica piazza.
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