Fattore moltiplicativo 27: il campione statistico e la controinformazione
Ci segnalano i nostri contatti una foto di un cartello, asseritamente preso da una farmacia, in cui si parla di un errore di “fattore moltiplicativo 27” riguardante i tamponi.
Sostanzialmente, il cartello, parlando degli “organi di stampa di proprietà del Demonio” dichiara che in una determinata farmacia di un determinato quartiere di un determinato paese il tasso di positività risulta allo 0,03%, con commentatori social che chiedono di dare diffusione.
Possiamo dare diffusione del fatto che usare come campione rappresentativo una determinata farmacia di un determinato quartiere di un determinato paese significa introdurre una aberrazione statistica così grande che rende il dato nullo.
In realtà, volendo osservare un fenomeno nazionale come la positività al COVID, concentrarsi su una piccola parte del territorio sconosciuta e selezionata arbitrariamente è il modo peggiore per valutare il fenomeno.
Fattore moltiplicativo 27: il campione statistico e la controinformazione
La primissima lezione di statistica di ogni studente recita che se il mio vicino di casa sta morendo di fame perché non mangia da settimane, ed io mangio regolarmente due polli al giorno, non posso negargli soccorso dicendo che statisticamente entrambi abbiamo mangiato.
Ma neppure sto del tutto mentendo dicendo che nel campione di riferimento di due persone preso a disposizione la sazietà procapite è al 100%.
Semplicemente col mutare del campione di riferimento i risultati possono mutare.
Esiste infatti in statistica una intera serie di metodologie usate per scegliere un campione di riferimento che diventi uno “spaccato” della popolazione.
Una scelta arbitraria e meramente di convenienza è nota “portare a conclusioni sbagliate e non generalizzabili alla popolazione obiettivo”.
Per questo il valore di una statistica relativa ad una popolazione di riferimento è, semplificando brutalmente, tanto più grande quanto maggiori sono gli elementi della popolazione presi a riferimento.
Un “fattore moltiplicativo 27”, relativo ai soli clienti di una determinata farmacia di un determinato paese in un determinato quartiere (e non ci è dato sapere quale) non rappresentano il dato nazionale.
Un esempio facile per tutti può essere dato dalla situazione del settembre 2021, quando con tutta la popolazione in Zona Bianca, la sola Sicilia era in Zona Gialla.
Va da sé che, prelevando un campione in un quartiere siciliano di uno dei paesi dove gli ospedali iniziavano ad essere in affanno, avremmo avuto un quadro della situazione pandemica assai più fosco della media nazionale, deducendo una gravità non sussistente nelle zone bianche.
Al contrario, potremmo essere tentati, e sarebbe ottimistico farlo, di prelevare campione da luoghi dove “si sta meglio”, ma perderemmo l’insieme.
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