Fate molta attenzione ai prodotti della Monge! Non dateli da mangiare ai vostri animali!
La calunnia è un venticello, e la questione del cibo per animali Monge spiega in pieno perché uno dei capisaldi della nostra Costituzione è che non vi è accusa senza prova.
Immaginate di essere un pizzaiolo. Una bella mattina un soggetto del quale neppure conoscete l’esistenza decide di pubblicare una foto della vostra insegna su Internet. Nel farlo dichiara che le vostre pizze contengono polvere di elfi, coboldi, gobelini, eoni, e le ossa dei morti tritate e scagliate contro il nemico, impastate col sangue di diversi nani.
Secondo voi chi è quello che dovrebbe esibire prove? Chi vi accusa, o voi per “scagionarvi”?
E chi vi ripagherà dei danni che nel frattempo state patendo?
Ma Internet, come abbiamo visto, è un posto dove le regole del buonsenso e della logica hanno smesso di applicarsi da un pezzo.
Un mondo alla rovescia dove l’hater viene innalzato, la persona pacifica svilita e una foto sgranata su Internet e qualche video con immagini scontornate sostituiscono la corretta informazione.
Ecco quindi che ci arrivano le seguenti segnalazioni
Inviti, condivisi da oltre 100 persone, a non condividere una determinata marca di mangime perché contiene sabbia.
Ora: seriamente.
Cosa sapete di queste foto?
Potete voi, da una foto sgranata, capire se qualcosa in un piatto sia polvere, sabbia o spezie?
Potete appurare se quel qualcosa provenga, per una qualsiasi ragione anche involontaria, dalla scatola o dal piattino in plastica usato a modo di ciotola?
Prima di accusare qualcuno, non bisognerebbe avere prove ben più certe di una foto neppure troppo a fuoco dalla quale non si possono certo appurare le qualità organolettiche di qualcosa?
No.
Eppure state condividendo. Eppure state danneggiando una ditta nota, peraltro, per rispondere alle critiche educatamente poste in modo esemplare e per aver recentemente rassicurato un’assocazione dei consumatori che richiedeva etichette più precise elevando gli standard delle stesse ed accogliendo i consigli proposti.
Migliaia di posti di lavoro, milioni di fatturato, messi a rischio perché non vi va di aspettare dieci minuti prima di premere il tasto Condividi.
Siamo in attesa di contatti con la ditta Monge, che contatteremo alla riapertura dei Call Center certamente per andare a fondo della questione: per tutte le ragioni evidenziate smettete di condividere.
Non siete giudice, giuria, giustiziere e boia e non avete gli strumenti per lanciare gravi ed infamanti accuse senza prova alcuna se non una foto sgranata che non consente di appurare se vi sia contaminazione in un determinato cibo e da quale fonte essa proviene.
AGGIORNAMENTO: Abbiamo ricevuto in data 13 agosto la risposta desiderata dalla ditta Monge, e dobbiamo dire che è decisamente soddisfacente e conferma la fiducia in essa risposta. I due post esaminati invece alle ore 23:34 del 13 agosto non risultano essere più raggiungibili.
Buongiorno Sig. Michelizza,
grazie innanzitutto per averci contattati e per aver pubblicato il suo riscontro in merito ai post indicati nel suo articolo.
Le confermiamo di aver ricevuto ieri notizia dei post in questione e di aver provveduto a contattare direttamente gli autori di entrambi i post. Nel primo caso chiedendo quali erano le motivazioni che lo avevano spinto a considerare i nostri come prodotti negativi, nel secondo caso richiedendo l’invio del lotto di produzione per verificare i campioni in nostro possesso con il medesimo lotto e dare riscontro puntuale.Grazie per la fiducia nei nostri prodotti e nella nostra Azienda.
Non esiti a contattarci direttamente per ogni dubbio o curiosità.Grazie mille e buona giornata!
Possiamo quindi rinnovare il nostro invito per intero.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.