Fare il bagno dopo mangiato è pericoloso? Sfatiamo un mito
Ogni estate un bambino subisce un trauma: i genitori gli impediscono di fare il bagno dopo il pranzo perché “ti viene la congestione e muori”. Quanto c’è di vero in questa premura?
Secondo la rivista specializzata in pediatria Uppa si tratta, in realtà, di una “cosa tutta italiana”. Piuttosto, specificano gli esperti, il pericolo è dato dal brusco contrasto tra la temperatura del solleone estivo e l’acqua fredda del mare.
Il blocco della digestione e l’immobilizzazione degli arti – un insieme di cose che porterebbe all’annegamento – non sono mai stati provati. Come già detto, il problema si crea con il brusco sbalzo termico, per cui è consigliato entrare in acqua gradualmente e cercare il refrigerio con un approccio più intelligente.
L’Enciclopedia Britannica, citata da Il Post, sostiene che l’origine del falso mito dell’attesa di tre ore dopo il pasto potrebbe attribuirsi al manuale dei Boy Scout del 1911, dove era indicato – appunto – che gli allievi non avrebbero dovuto fare il bagno dopo il pasto per evitare la congestione.
Secondo la National Library of Medicine, piuttosto, il tanto menzionato crampo che verrebbe qualora ci tuffassimo in acqua dopo i pasti può coglierci a prescindere dal pasto preesistente, quindi ciò non dipende dal riempimento o meno del nostro stomaco.
La stessa International Life Saving Federation considera infondata la possibilità di malori dovuti a un tuffo dopo il pasto. Gli scienziati, più che altro, invitano alla prudenza sia per le alte temperature cui siamo esposti quando siamo al mare, sia per l’eccessivo apporto di calorie che mal si concilia con le ore più calde.
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