Complottismo

Fantasiose teorie complottiste del Dottor Shiva Ayyadurai sul Coronavirus: non solo vitamina C

Stanno prendendo piede in queste ore, anche qui in Italia, le fantasiose teorie votate al complotto sul Coronavirus, grazie al contributo del Dottor Shiva Ayyadurai. Personaggio controverso ed in grado di far parlare di sé soprattutto negli Stati Uniti, ma improvvisamente diventato popolare qui da noi grazie alla traduzione di un suo recente intervento TV. Cerchiamo dunque di inquadrare meglio il personaggio, prima di analizzare quanto trapelato il 15 aprile dai suoi studi incentrati sul Covid-19.

Le controverse idee del Dottor Shiva Ayyadurai non solo sul Coronavirus

Ad esempio, il profilo perfetto del Dottor Shiva Ayyadurai viene tracciato su Wikipedia. Qualche esempio? L’uomo in passato si è attribuito il merito di essere l’inventore della posta elettronica, grazie ai suoi studi che si sono concretizzati alla fine degli anni ’70. Eppure, le prime tracce di questa tecnologa risalgono a circa dieci anni prima, senza dimenticare le sue sporadiche ritrattazioni. Tuttavia, la sua fama è diventata mondiale proprio a proposito della questione Coronavirus.

Tra i vari passaggi del suo recente intervento, ad esempio, ne abbiamo uno in cui si parla della possibile cura per il Coronavirus tramite vitamina C. Teoria, questa, che in Italia ha già fatto la sua apparizione tramite una catena WhatsApp circa un mese fa e che ha dovuto fare i conti con le smentite di tantissimi addetti ai lavori. Durante la pandemia, infatti, Shiva Ayyadurai ha utilizzato i social media per diffondere varie teorie cospirative e quella che proprio Wikipedia definisce senza mezzi termini “disinformazione sulla pandemia“. 

Nel gennaio 2020, ad esempio, ha affermato che il Coronavirus fosse stato brevettato dal Pirbright Institute. Tuttavia, è successivamente emerso che il brevetto a cui ha fatto riferimento si riferisse  in realtà al Coronavirus aviario, quello che infetta gli uccelli, e non al SARS-CoV-2. A marzo 2020 ha pubblicato una lettera aperta al presidente Donald Trump, in cui ha scritto che un blocco nazionale non fosse necessario e, come accennato, ribadendo che grandi dosi di vitamina C potessero prevenire e curare la malattia. Ora l’ultima uscita, in cui si accusano i “poteri forti” americani di cospirare e di costringerci successivamente al vaccino.

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