Ha fatto in pochissime ore il giro del web, ed in particolare di Facebook, il post di un certo Tommaso Ciarponi del PD, il quale avrebbe pubblicato un post all’interno del noto social network rammaricandosi del fatto che sotto al Ponte Morandi di Genova crollato martedì 14 agosto non ci fossero personaggi politici come Salvini e Di Maio. Come se non bastasse, dopo i primi commenti indignati, lo stesso autore avrebbe poi aggiunto di non essere dispiaciuto dei morti registrati, come altri non si dicono dispiaciuti quando a perire sono i migranti in mare.
In un primo momento avevamo deciso di non dare spazio a questa vicenda, anche perché gli elementi informativi a nostra disposizione erano davvero striminziti per fornirvi un contributo apprezzabile. Alla luce del bombardamento di richieste che ci è pervenuto, però, abbiamo scelto la strada dell’approfondimento su Tommaso Ciarponi del PD (l’associazione al Partito Democratico è data dall’immagine del profilo utilizzata su Facebook da questa persona). Gli elementi che abbiamo scoperto sono molto interessanti.
In primo luogo, l’ondata di indignazione lo ha portato a chiudere addirittura il profilo Facebook e non a rimuovere semplicemente il post. Forse un po’ troppo per un presunto personaggio politico, o comunque iscritto al PD. Ecco perché sconsigliamo a prescindere la ricerca di suoi omonimi. In seconda istanza, abbiamo scoperto grazie ad alcune segnalazioni che lo stesso Tommaso Ciarponi avrebbe cambiato l’immagine del profilo appena un istante prima della pubblicazione del post, associando volutamente il proprio nome al Partito Democratico in seguito al crollo del Ponte Morandi a Genova. Non può essere casuale.
Infine, non contenti, abbiamo contattato direttamente il PD, scoprendo che fino a questo momento non ci sia mai stata alcuna associazione ufficiale tra il Partito Democratico e Tommaso Ciarponi, al punto che in giornata sono giunte in sede altre segnalazioni del genere. Morale della favola? Ad oggi, 16 agosto, è altamente probabile che si tratti (o meglio, si sia trattato, non essendo più raggiungibile) di un profilo falso, che aveva appunto lo scopo di aizzare il popolo del web non solo contro la singola persona, ma in questo caso contro un intero partito. Restiamo aperti ad ogni altro tipo di segnalazione sull’argomento per aggiungere ulteriori tasselli al puzzle.
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