Notizia Vera

Falso positivo sul test del Ministro Lamorgese: comunicazione dal Viminale

Vi abbiamo dato non troppo tempo fa la comunicazione della positività a COVID19 rilevata a seguito di un test periodico sul Ministro degli Interni. Ora dobbiamo aggiungere che si trattava di un falso positivo.

Il Ministro dell’interno, Luciana Lamorgese, “non è mai stata positiva al Coronavirus”. “Il test molecolare per SARS-CoV-2 eseguito lunedì scorso, relativo ad un normale controllo periodico”, riferisce il Viminale, “comunicato come positivo, si è rivelato errato”. “Il fatto che alcuni media abbiano diffuso in tempo reale la notizia della positività al test del Ministro non ha consentito, nell’immediatezza, di eseguire le necessarie ed opportune verifiche sulla attendibilità del risultato dell’esame. La responsabile del Viminale -si legge in una nota- ha ripetuto il test molecolare per SARS-CoV-2 nelle giornate di mercoledì 9 e di giovedì 10. Tutti e due i test sono risultati negativi. Il ministro riprenderà la sua attività istituzionale nella giornata di domani”

Riporta ADNKronos.

Ricordiamo dal precedente articolo come i test a Montecitorio siano una prassi periodica, effettuata nel termine di 10 giorni di distanza l’uno dall’altro.

E che, per prassi consolidata, proprio perché come ogni prodotto umano i test sono qualcosa che hanno un margine, sia pur  contenuto, di imperfezione al primo test ne segue sempre un secondo a breve termine.

In questo caso, sono seguiti due test mercoledì 9 e giovedì 10.

Ovviamente, secondo la direzione generale dell’ospedale Sant’Andrea di Roma.

“Successivi due test molecolari per SARS-CoV-2, eseguiti -viene spiegato- nelle giornate del 9 e 10 dicembre, sono risultati negativi. La diffusione della notizia tramite i media della positività riscontrata è antecedente a tali successivi controlli”

Ovviamente: nessuna agenzia di stampa, impiegato a Montecitorio, Ministro o chiunque altro può sapere oggi cosa accadrà domani o dopodomani.

Come da corretto protocollo, un’iniziale tampone positivo ha portato all’isolamento fiduciario dei soggetti coinvolti direttamente e per prossimità.

Come da corretto protocollo un secondo tampone negativo, seguito da un ulteriore tampone negativo ha portato all’esclusione della malattia.

Del resto se ogni test rapido prevede che vi sia un secondo esame, esiste un motivo.

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