Falsi miti sul carburante in cui tutti credono (e che vi fanno spendere di più)
Giusto poco fa abbiamo affrontato il falso mito del “biodiesel fai da te”, ovvero la teoria che si possa risparmiare usando olio di colza al posto del diesel, danneggiando però il motore stesso. Ci sono altri falsi miti sul carburante in cui tutti credono, e che fanno spendere di più
Ho bisogno di una benzina ad elevato numero di ottani?
Una mitologia comune è che la benzina “super”, ovvero ad alto numero di ottani, sia sempre meglio. Alla benzina ad alto numero di ottani sono attribuite una serie di qualità quasi mistiche: una benzina “premium” si dice possa migliorare le prestazioni del motore, ripulire un motore incrostato, garantire “più potenza” e affidabilità ed essere l’equivalente automobilistico del “supercibo”, l’alimento al quale si attribuisce ogni beneficio dalla cura del cancro al defecare morgelloni.
In realtà nella stragrande maggioranza dei casi scegliere una benzina con un “numero di ottani maggiore” non vi comporterà niente.
Riflettiamo sulle basi: il numero di ottani esprime la capacità di realizzare una corretta combustione. Più alto è il numero di ottani, più la benzina resiste alla “detonazione”, ovvero la combustione anomala responsabile del cosiddetto “battito in testa” (compressione anomala dei pistoni che a lungo andare possono danneggiarsi).
Va da sé che, per legge, in Europa non possono essere vendute benzine con un numero di ottani inferiore a 95, valore considerato dall’EIA, ente energetico Americano, piuttosto elevato.
Il che non significa affatto che le benzine “super” e “premium” siano una fregatura, ma semplicemente significa che l’utente medio non ne avrà i vantaggi che avrebbe, ad esempio, il proprietario di una vettura sportiva o di lusso.
Una benzina ad elevato numero di ottani resiste la detonazione meglio, quindi funzionerà meglio su un motore che richiede compressioni maggiori per funzionare.
Ma sarà lo stesso manuale di servizio della macchina ad indicarlo.
Vi preghiamo di riflettere su una cosa: se i produttori di utilitarie e vetture familiari producessero veicoli dalle prestazioni pari ai veicoli sportivi e di lusso, che richiedono le stesse cure e attenzioni, andrebbero fuori mercato.
Non puoi aspettarti che chi non ha i soldi per una vettura sportiva e prediliga una umile utilitaria poi debba imbarcarsi le spese di manutenzione e materie prime di una vettura sportiva.
Se dunque non sono i manuali della stessa macchina a suggerirvi di usare carburanti con lato numero di ottani, difficilmente ci sarà bisogno di farlo. Inoltre, l’elettronica di bordo può regolare il problema del “battito in testa” modulando l’anticipo di accensione.
Allora non mi serve proprio la benzina super o premium?
Un attimo.
Se hai comprato una macchina elaborata come la Mini Cooper John Works GP, sarà lo stesso manuale a suggerirti di usare una benzina almeno a 98 ottani.
E lo farà non perché senza il motore si autodistruggerà, ma semplicemente non garantirà mai le prestazioni previste con l’uso della benzina indicata nel manuale (e potrebbe incorrere in qualche problemuccio).
Usare la stessa benzina sulla Panda scassata del nonno e aspettarsi di avere prestazioni superiori è un po’ come pretendere di ingozzare lo stesso nonnetto di alimenti afrodisiaci e beveroni e trasformarlo in un culturista muscoloso e dalla virilità di Rocco Siffredi, o ritenere che grazie ai superpoteri della “Benzina super” la Ford Fiesta degli anni ’90 ereditata dal nonno possa trasformarsi in un veicolo uscito dalla saga di “Fast&Furious”, impennarsi e vincere le gare di velocità con le Bugatti.
Non ne vale la pena: la macchina funzionerà come sempre e gli ottani non dispiegheranno i loro immaginari e salvifici effetti di riparare un catorcio e renderlo scintillante e cromato come un veicolo della saga di Mad Max.
E i diesel speciali?
Anche qui, Altroconsumo ricorda di diffidare dai “claim” pubblicitari dei diesel speciali che promettono prestazioni eccezionali e altri miracoli moderni. Diverso è il caso delle stazioni di carburante in montagna: come molti montanari già ricordano, è buona pratica arrivare in sede a tanica vuota e fare il pieno con gasoli alpini.
Le pompe bianche sono più scadenti?
È come dire, per partito preso, che i prodotti alimentari a marchio dell’ipermercato sono più scadenti di altri.
Non è così: le “pompe bianche” sono tenute agli stessi standard qualitativi e controlli di quelle delle grandi distribuzioni, ma hanno costi inferiori di gestione, non dovendo gestire offerte, sconti, raccolte premi, bollini e campagne pubblicitarie.
Avranno un assortimento minore, mancheranno carburanti speciali e aree di servizio, ma quello che hanno sarà sempre della stessa qualità della grande distribuzione.
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