Fake News, verso chiusura momentanea dei Social in Italia – ancora bufale
“Fake News, verso chiusura momentanea dei Social in Italia” è quel genere di bufale che rientra nei falsi articoli di Televideo.
Baluardo dell’informazione 1.0 in cui Internet non era diffuso, il Televideo ha ancora nelle generazioni passati un’aura di autorità superiore ad ogni altra cosa che lo rende strumento di infinite fake news.
Basta scaricare una delle comode applicazioni per smartphone che consentono di creare verosimili finte screenshot del Televideo con testi scritti sul cellulare stesso, pronti ad essere ricondivisi sui social.
Ad esempio, ecco una screen che abbiamo creato, senza pretese, su uno degli Smartphone che usiamo per ricevere le vostre segnalazioni ed una app Android
Ecco che ora possiamo esaminare la vostra segnalazione
Fake News, verso chiusura momentanea dei Social in Italia – ancora bufale
Il testo è una screen dello stesso programma, sfocata per creare un effetto “tubo catodico invecchiato” inverosimile nel mondo degli schermi LCD ed OLED.
Che contiene un testo per cui l'”italia”, in tutto minuscolo perché chi crea bufale non può essere costretto alle regole della grammatica come noi mortali, avrebbe chiesto di “tacitare chi mette in giro falsità chiudendo i Social”.
Lo scopo di questa bufala è palese: cercare di descrivere chi, giustamente, vuole contrastare l’Infodemia come un despota che vuole privare gli italiani dei social creando una dittatura.
In realtà, tranquilli, non esiste e non ci sarà nessuna chiusura momentanea dei Social in Italia.
Esiste però un modo per combattere l’Infodemia, che in questi giorni di contrasto al COVID19 potrebbe letteralmente condannarci tutti, ad esempio diffondendo bufale sulla vaccinazione proprio all’alba dello sviluppo dei primi, promettenti vaccini.
E questo metodo è ribattere colpo su colpo, rispondendo alla disinformazione con l’informazione e bannando chi coscientemente diffonda Infodemia.
Per lo stesso motivo per cui se un buontempone o un folle decide di entrare in un teatro urlando che è scoppiato un incendio, per godere del caos o profittarne vendendo accessi privilegiati alle vie di uscita, nessuno chiude il teatro, ma si impedisce al buontempone la sua azione.
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