Fake News: la bandiera arcobaleno LGBTQ+ è stata scelta per attrarre i bambini
Ci segnalano i nostri contatti un post X per cui la bandiera arcobaleno LGBTQ+ è stata scelta per attrarre i bambini. Sostanzialmente in questo periodo abbiamo avuto un “rinascimento” delle fake news che legano omossessualità e pedofilia, complice la “guerra ibrida” filorussa che contrappone nelle fake news una Russia fieramente omofoba che difende i bambini discriminando gli omosessuali in quanto accusati di Pedofilia ad un Occidente perverso dove la “propaganda Gender” comporta che si insegni la pedofilia nelle scuole.
La falsa teoria per cui la bandiera arcobaleno attiri i bambini rientra tra quelle: nessuna delle lettere dell’acronimo LGBTQ+ riguarda i pedofili, e non è scopo della comunità LGBTQ+ legittimarla.
Fake News: la bandiera arcobaleno LGBTQ+ è stata scelta per attrarre i bambini
Abbiamo già visto in passato una teoria assurda secondo tra i colori della bandiera arcobaleno vi fosse il rosso come “colore della pedofilia” e una bizzarra divisione tra “gay e lesbiche”, semanticamente quanto logicamente insensata.
In realtà quando l’artista Gilbert Baker realizzò la bandiera nel 1978, il suo intento era di offrire alla comunità LGBT la “bandiera naturale del cielo” e per questo si ispirò agli 8 colori dell’arcobaleno.
Ogni colore aveva un suo preciso significato, nello specifico: rosa per il sesso, rosso per la vita, arancione per la cura, giallo per il sole, verde per la natura, turchese per l’arte, indaco per l’armonia e viola per lo spirito.
Purtroppo non sempre lo spirituale e il materiale collimano tra di loro, e stampare in enormi quantità delle bandiere a otto colori si dimostrò impossibile.
Il modello definitivo dovette dunque accontentarsi di sei colori, cancellando rosa e turchese e sostituendo l’indaco col colore più “maneggevole” tra i simili, il blu.
Rimase comunque l’aspetto generale di un arcobaleno, inteso come la dimostrazione naturale che colori assai diversi tra loro possono unirsi in qualcosa di universalmente apprezzato per la sua bellezza, nell’auspicio che anche gli appartenenti al movimento LGBTQ+ potessero trovare unità, pace e apprezzamento.
Idea che, bufala dopo bufala, sembra purtroppo sempre più lontana.
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