Facebook conferma ban di Trump per due anni: creata una nuova regola per i politici
Facebook conferma ban di Trump per due anni è quel genere di notizia alla quale potremmo rispondere col meme “severo ma giusto”.
Ci eravamo lasciati infatti con un cliffhanger il mese scorso. Cliffhanger nel quale Facebook confermava il ban irrogato al Tycoon, ma l’ufficio reclami interno imponeva alla compagnia di non limitarsi ad un “ban a tempo indeterminato” ma uno con precisa indicazione di tempistiche e modalità.
Il ban sappiamo ora durerà fino al 7 Gennaio del 2023, termine oltre il quale l’account sarà ripristinato in regime “di osservazione”.
Ulteriori infrazioni della nuova tipologia “Sanzioni per figure pubbliche durante periodi di instabilità civile e violenze in corso”, creata letteralmente sul precedente di Trump, comporteranno il ban permanente.
Casi più “leggeri” invece in futuro partiranno da una sanzione di un mese, con le infrazioni successive a scalare fino ai due anni, seguiti dal ban
Per capirci meglio però, diventa necessario un riassunto delle puntate precedenti.
Riassunto delle puntate precedenti
Il sette gennaio, all’indomani della rivolta dei QAnon al Congresso USA, Facebook ha sospeso l’account di Donald Trump a tempo indeterminato.
Il motivo è stato, sostanzialmente, l’ondivaga presa di posizione del Tycoon sulla vicenda, tra timide dissociazioni dalle violenze e blandizie ai “patrioti”.
Patrioti che, incidentalmente sono stati identificati dal social proprio nei QAnon arrivati al Congresso per perpetrare diverse azioni violente sfociate in cinque morti ed un numero consistente di feriti.
Spingendo Zuckerberg a motivare il provvedimento con una dichiarazione
Gli scioccanti eventi delle ultime 24 ore hanno dimostrato che il Presidente Donald Trump intende spendere il suo tempo rimanente in carica per minare la pacifica e legittima transizione al potere del suo successore eletto, Joe Biden.
La sua decisione di usare la sua piattaforma social per condonare e non condannare le azioni dei suoi supporters al Campidoglio ha giustamente sconcertato le persone negli USA e nel mondo. Abbiamo cancellato le sue dichiarazioni ieri perché abbiamo valutato che il loro effetto – e verosimilmente il loro intento – era quello di provocare ulteriore violenza.
A seguito della certificazione del risultato elettorale da parte del Congresso, prioritario per l’intero paese è assicurarsi che i prossimi 13 giorni e quelli dopo l’inaugurazione siano spesi pacificamente e secondo le norme democratiche stabilite.
Negli anni passati abbiamo permesso al Presidente Trump di usare la piattaforma in modo compatibile con le nostre regole, a volte cancellando contenuti o segnalando i suoi contenuti che violavano le nostre politiche aziendali. L’abbiamo fatto perché crediamo che il pubblico abbia il diritto ad un accesso il più ampio possibile al dibattito politico, sia pure controverso. Ma l’attuale contesto è del tutto differente, e riguarda l’uso della nostra piattaforma per incitare la rivolta armata contro un governo democraticamente eletto.
Crediamo che i rischi insiti nel consentire al Presidente di usare il nostro servizio in questo periodo siano semplicemente troppo grandi. Per questo estendiamo il blocco che abbiamo implementato sui suoi account Facebook ed Instagram a tempo indefinito, o quantomeno per le prossime due settimane finché non avverà il pacifico passaggio dei poteri
Tempo indefinito significa però esattamente quello che significa. Ad oggi Trump non dispone più di un account Facebook o Twitter.
Facebook conferma il ban di Trump: sei mesi per creare nuove regole
Arriviamo ora a Maggio 2021: il Comitato di Controllo di Facebook, l’ente che si occupa dei reclami avverso i provvedimenti, ha reso provvedimento sul caso in esame.
Il provvedimento è sostanzialmente confermato ma con un caveat. Una problematicità tecnica da risolvere, dandosi sei mesi di tempo per creare delle nuove regole.
Regole che potremmo quasi definire “regole Trump”: non un regolamento “ad personam”, anzi “contra personam”, ma un vero e proprio caso di studio nato da un evento senza precedente alcuno nella storia dei Social che Facebook ora teme possa ripetersi, e dal quale si cautela creando nuove regole.
Facebook conferma ban di Trump per due anni: creata una nuova regola per i politici
I nuovi protocolli si attiveranno ogni qualvolta che una figura pubblica effettuerà dichiarazioni in tempi di instabilità e violenza civile destinate ad aumentare, perpetuare o alimentare il detto clima.
Sanzioni basate sulla necessità di introdurre un tempo di blocco tale da attenuare, limitare o bloccare gli effetti delle dichiarazioni.
In futuro dunque, casi simili a quanto avvenuto comporteranno un blocco dai 30 giorni ai due anni.
Al termine della sanzione, l’account sarà comunque verificato da un gruppo di esperti per valutare i rischi della pubblica sicurezza. Ciò avverrà in modo non arbitrario, ma basandosi sui casi di violenza in atto, sulle restrizioni al diritto di assemblea e ulteriori segnali di instabilità civile. Nel caso vi siano ancora rischi per la pubblica sicurezza, descrive il testo del quattro giugno 2021, la sanzione sarà estesa fino alla cessazione della crisi.
Ciò assolve all’unica richiesta del servizio reclami Facebook alla società: stabilire criteri chiari e inoppugnabili per la sanzione.
In un certo senso, ancora una volta, il Tycoon ha fatto storia diventando parte di un primato: il primo utente sanzionato in base ad una regola modellata sull’uso, e secondo la piattaforma, abuso dei social da parte dei politici.
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