Facebook avrà l’icona blu, condividi per non autorizzare le condivisioni e altre sciocchezze
Ci segnalano i nostri contatti il ritorno non di una, ma di due fake news combinate assieme. Entrambe di cui abbiamo già parlato: l’icona blu di Facebook e la condivision del “Non autorizzo all’uso delle mie foto dei miei status”
Entrambi avvisi di cui abbiamo già parlato.
Facebook diventerà blu o verrà eliminata la tua icona
Ne abbiamo parlato in questo articolo. L’icona blu di Facebook è una leggenda metropolitana ancora più vecchia dei social che risale ad MSN Messenger.
MSN era un sistema di messaggeria evoluto, un po’ come Skype ma privo delle ambizioni di professionalità e destinato ad un utente domestico.
Consentiva di segnalare accanto all’icona col logo del programma un pallino colorato di diversi colori, dal verde al rosso, per segnalare agli altri utenti se eri disponibile a chattare oppure occupato, fattore essenziale quando le connessioni erano a pagamento e dovevi decidere come usare il poco tempo disponibile. E così essenziale da rendere l’iconico “angioletto/omino Microsoft” una icona/feticcio disponibile anche in versione USB per segnalare il proprio status e quello degli amici.
Tra tutti i colori disponibili mancava il blu. Questo portò a creare una autentica leggenda metropolitana per cui MSN Messenger sarebbe presto diventato a pagamento, e il colore blu sarebbe stato usato per premiare gli utenti disponibili a condividere una Catena di S. Antonio che li avrebbe resi “super utenti” immuni ad ogni richiesta di pagamento, parte di una elite in grado di attivare il colore segreto.
Da allora questa stessa bufala ha fatto senza sosta il giro di ogni sistema di messaggeria successivo a MSN Messenger e anche solo remotamente simili, come WhatsApp, Facebook Messenger e Facebook tutto intero.
Facebook diventerà un ente pubblico, condividi per non autorizzare questo status
L’unica cosa a cui consentirete condividendo questo papello è che chiunque abbia la minima conoscenza dei social possa deridervi per la stolida arroganza dimostrata.
I motivi li abbiamo descritti qui, nonché qui, nonché ogni anno dall’ormai lontano 2014 ad oggi.
In questo caso la storia comincia dal 2012 quando sui profili Facebook Americani comincia ad apparire un testo virale in lingua inglese di testo simile a quello riportato nella seconda parte di questo messaggio.
Vi ricordiamo che nessuna condivisione cancellerà i termini e le condizioni di uso che avete sottoscritto, e neppure le leggi.
Se quindi non gradite che un contenuto condiviso diventi pubblico, l’unica cosa sensata da fare è modificare le regole della privacy del messaggio da “Tutti” a “solo amici” o non condividerlo affatto.
Se temete che quello che state pubblicando possa avere conseguenze penali, probabilmente non dovreste pubblicarlo affatto.
Vi invito a pensare al grossolano scenario di un complottista che accusi qualcuno di colpe assurde e, giustamente querelato per questo, minacci di querelare la parte lesa, il giudice e Facebook perché
Io avevo scritto che Tizio è pakato dalla Kasta di Soros per ucciderci tutti coi vaccini, ma avevo anche messo il post che non autorizzo a usare quello che scrivo contro di me, quindi vi denunzioquerelo tutti e non vado mai in galera
E il rude risveglio che lo attenderebbe.
Conclusione
Sia la fantomatica “Icona blu di Facebook” che il post per non autorizzare le condivisioni sono note fake news dal sapore vintage.
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