Facciamo il gioco delle differenze: la fallacia di falsa causa applicata a bambini e calciatori
Ci segnalano un meme ottenuto collazionando le foto di bambini e calciatori. Per essere precisi, una foto tratta da una scuola di Tenerife e dallo spogliatoio di Inter-Milan di sabato
Con la solita didascalia acchiappalike “Criminale chi le fa, idiota chi non le vede”.
Sostanzialmente, siamo ancora nel campo della fallacia dell’analogia impropria e della falsa causa.
Sostanzialmente, si paragonano “le mele con le pere”, due termini e condizioni tra loro diversi, cercando tra loro un’inferenza o un nesso causale.
Quello che abbiamo qui è semplice. Nella prima foto si parla di una scuola di Tenerife a Settembre dove, traducendo dallo spagnolo, nonostante le prime incertezze negli orari di massimo affollamento come entrata e uscita, i giovani scolari hanno ben recepito le regole di distanziamento sociale e sono cominciati i lavori edili per mettere a norma i locali.
Settembre che, come possiamo vedere in questi giorni, era anni luce rispetto alla situazione attuale. Si parla di un settembre dove la seconda ondata era ancora, nell’emisfero nord, lontana.
Nella seconda foto si parla dello spogliatoio di Inter-Milan.
Scena, comunque, potremmo definire poco edificante. Sappiamo comunque che i calciatori sono sottoposti a rigidi protocolli sanitari per la ripresa delle attività.
In quello spogliatoio ci sono entrate persone in precedenza sottoposti ad ogni genere di controllo. Probabilmente, in tempi pandemici noi avremmo evitato, nessuno lo nega. E da mesi, da più voci, si fa notare come si avverta il bisogno di una stretta su alcuni comportamenti, non codificati ma evitabili, riscontrati nello sport.
Cosa, ripetiamo indubbia: ma introdurre un paragone tra bambini e calciatori, peraltro tra Tenerife a settembre e l’Italia a ottobre, diventa… improprio.
Se il nostro servizio ti piace sostienici su PATREON o
con una donazione PAYPAL.