Essere Elon Musk su Twitter: la protesta virale e il dissenso online
Essere Elon Musk su Twitter sembra il reboot 2.0 di “Essere John Malkovich”, visionario film in cui una serie di personaggi finiscono nella mente del noto attore per quindici minuti di fama e celebrità.
Invece non lo è, è una pittoresca forma di protesta che ha coinvolto, tra gli altri, l’attrice comica e scrittrice Sarah Silverman e il decano dei fact checker Italiani Paolo Attivissimo.
Comincia tutto da Sarah Silverman, che per testare le promesse del magnate di un account libero dalla censura ha deciso di “impersonarlo” ribattezzandosi Elon Musk e dichiarandosi a favore della libertà di parola ad ogni costo e della coprofagia.
Intascando un immediato blocco dell’account.
Va comunque detto che probabilmente un simile esito sarebbe avvenuto anche in tempi pre-Musk: cosa che non ha impedito ad altri di solidarizzare con l’iniziativa della Silverman, come il citato Paolo Attivissimo, che nelle ore in cui scriviamo è ancora Elon Musk.
Essere Elon Musk su Twitter: la protesta virale e il dissenso online
La controversa in ogni senso acquisizione del social da parte del magnate di Tesla e SpaceX, tra infiniti tentennamenti, non ha lasciato tutti felici e soddisfatti.
Nei giorni successivi alla formalizzazione dell’acquisizione Elon Musk ha infatti licenziato diversi collaboratori, nelle stesse ore in cui prometteva nuove funzionalità che secondo la stampa erano probabilmente già allo studio proprio mentre i futuri licenziati erano ancora al lavoro, per poi cercare di richiamarli in servizio subito dopo.
Con Trump pronto a lodare l’acquisizione, e Trumpisti e bannati pronti a lodare Musk come paladino della loro libertà di parola e viatico per il loro rientro, prove come questa diventano un modo per puntare i riflettori sulle luci e le ombre di qualcosa che più che l’alba di una nuova era di libertà è semplicemente un processo economico di acquisizione col suo hype e scelte spesso politiche e sociali.
Come una diaspora di utenti su Mastodon, il “social federato”, che ha portato diverse istanze locali ad un netto incremento degli utenti.
In ogni caso non sarà una passeggiata.
Aggiornamento: il problema della spunta blu
Questa pittoresca protesta ha fatto emergere per altro uno dei punti deboli del social secondo Musk.
L’idea che con Twitter Blu, ovvero il servizio a pagamento, si possa comprare la spunta blu implica di fatto la possibilità di comprarsi la credibilità.
Posso quindi pagare la mia quota mensile, diventare un content creator, cambiare il mio nome in un nome suggestivo se non clone e passare all’incasso.
Any name change at all will cause temporary loss of verified checkmark
— Elon Musk (@elonmusk) November 6, 2022
Cosa di cui Musk sembra essersi accorto solo ieri.
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