Ci segnalano i nostri contatti una serie di condivisioni per cui “ENI ha bloccato il prezzo del gas con la Russia”. Un messaggio di varie attribuzioni: i colleghi fact checker di Open hanno registrato una variante attribuita al giornalista Mario Giordano che in realtà deriva dalle infinite “Pagine fan” che poco hanno a che fare col personaggio famoso di turno, usato come specchietto per attirare con la sua fama.
Il senso di tutte le condivisioni però è semplice, ed è aderente col dettato delle “Fonti Russe”, secondo cui i Russi sono sempre buoni, onorevoli e rispettosi dei contratti (vedi “lettera di Putin”) e gli occidentali avidi, imbelli e corrotti e pronti a ingannare il popolo
Cosa possiamo dire? A parte trovare incredibile il fatto che ogni singola parola di questa condivisione ci rusulta essere errata.
Partiamo quindi dalle basi: i presunti utili di Eni sono del tutto sbagliati, con un utile netto primo semestre di 7,398 miliardi. La condivisione “originale” gonfia artificialmente la somma fino alla cifra di “600 miliardi”, evidentemente assurda e iperbolica rispetto ai 7 miliardi originali.
Che abbiamo già visto in passato essere derivati dal fatto che il primo semestre comprende anche la parte non attinta dal conflitto in Ucraina e la successiva fruttuosa ricerca di fonti diversificate.
La spiegazione e la chiave di volta è l’Europa.
Europa che ha reagito alla risalita del prezzo del gas Russo col disaccoppiamento del gas dalle altri fonti energetiche, misura tra il potenziale pacchetto da discutersi.
Anche il presunto “prezzo bloccato” è la corruzione di un presunto arbitrato che impatta sulla realtà dei fatti: se la Russia chiude i rubinetti, semplicemente ogni accordo fa a farsi benedire. Cosa su cui la Russia conta per cercare di avere leva per chiedere fino allo sfinimento la rimozione di sanzioni che la stanno fiaccando più di quanto possa ostentare.
Usiamo presunto perché dell’arbitrato non abbiamo risposte da Eni, ma solo quanto emerso da “fonti russe”, che abbiamo in questo conflitto appreso spesso prendere parte nella c.d. “guerra ibrida” in modi tali da minarne la credibilità senza contrappunti.
Anche da quel poco che ci è dato di sapere, il contenzioso in corso non sembra comprendere comprende blocchi del prezzo del gas.
Parimenti, chi ha composto questo assemblaggio sembra essersi dimenticato che ogni impresa Italia è iscritta ad un apposito registro dal quale è possibile riscontrare la Sede Legale
Che per ENI S.P.A. risulta essere a Roma.
I più pignoli potranno pagarsi una visura ordinaria e un bilancio depositato: non abbiamo intenzione di pagare per la dabbenaggine del condivisore ignaro.
Possiamo quindi archiviare il tutto come una fake news.
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