Enfasi paradossale al report sui contagi nel Regno Unito con 89% vaccinato: diamo due numeri
Ci viene segnalato ancora una volta un articolo da parte di alcune testate non propriamente a favore dei vaccini, pronte ad evidenziare un report sui contagi nel Regno Unito da febbraio a metà agosto. In particolare, come avvenuto lo scorso inverno a proposito di presunte reazioni avverse registrate alla somministrazione del siero, la sensazione è che alcuni titoli stiano dando enfasi eccessiva ai numeri. Enfasi che può essere minimizzata solo risalendo allo studio originale, con alcune considerazioni a margine.
Un chiarimento a proposito del report sui contagi nel Regno Unito con 89% vaccinato
Andiamo con ordine. Il dato più “caldo” si trova a pagina 22 del report sui contagi nel Regno Unito riguardante l’ultimo semestre. In particolare, ci si concentra sui positivi “over 50”. Il dato che balza agli occhi è che siano emersi in questa finestra temporale 48.264 infezioni. Tra queste, 4891 riguardano persone non vaccinate e addirittura 39.131 sono vaccinate. Chiaramente, impostando così il discorso (come fatto ad esempio da ByoBlu), fa rumore che l’89% degli over 50 sia vaccinato. Dato oggettivo ed incontestabile, ma con alcune obiezioni.
La più banale risiede in una verità ormai assodata, ovvero che il vaccino non sia in grado di prevenire un tampone positivo. Lo scopo, infatti, è quello di minimizzare la pressione ospedaliera. Anche in Gran Bretagna. Partendo da questo presupposto, appare chiaro che la scissione di quel numero perda valore in tre secondi netti, a maggior ragione in un’area geografica in cui circa l’80% della popolazione adulta è stata vaccinata. Come giustamente evidenziato da Affari Italiani. Con numeri così alti, è inevitabile che la proporzione faccia pendere la bilancia dei nuovi positivi verso i vaccinati.
I numeri esaminati, in realtà, evidenziano proprio l’importanza della vaccinazione. Restando nella fascia “over 50”, infatti, si può dire che il 10% sia non vaccinato. Se passiamo a ricoveri ordinari ed in terapia intensiva, la percentuale dei non vaccinati sopra i 50 anni sale rispettivamente al 25% e al 30%. Questo non fa altro che confermare come l’infezione tenda a far più danni agli over 50 non vaccinati rispetto ai vaccinati.
Anche i decessi over 50 tra i non vaccinati sfiorano il 30% secondo il report dei contagi nel Regno Unito. Dato apparentemente basso, ma se confrontato con il totale dei casi e la quota di vaccinati in età adulta, diventa automaticamente altissimo. Senza contare che, estendendo il discorso a tutte le fasce di età, la proporzione sui non vaccinati diventa molto pesante in termini di occupazione ospedaliera. Qui la tabella originale.
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