Categorie: Approfondimento

EMA, arrivato il verdetto sul vaccino AstraZeneca

Lo sapevamo. Era prevedibile. Il “verdetto sul vaccino AstraZeneca” non poteva che sfociare nella prosecuzione della campagna vaccinale.

Di cui si dibatte, tutt’ora, nella conferenza in streaming qui

Ne avevamo già parlato in un nostro precedente articolo, facendo l’esempio del FLUAD: vaccino antinfluenzale di cui nel 2014 furono ritirati due lotti per delle presunte reazioni avverse.

Ci furono indagini, pochi mesi dopo si scoprì che niente, era un errore, un falso positivo, il FLUAD era “innocente”.

A Dicembre i due lotti “incriminati” furono assolti e sbloccati.

Intanto la campagna vaccinale 2014 era praticamente saltata. Intanto a distanza di anni, ancora nel 2018, ci siamo trovati a comattere con rissosi antivaccinisti pronti ad agitare la sospensione del FLUAD come prova che “i vaccini sono un complotto della kasta per ucciderci”.

Partiamo da una realtà: nella vita, il rischio zero non esiste.

Cercare un farmaco senza alcun effetto collaterale, anzi, una sostanza al mondo del tutto priva di effetti collaterali è una prova di “pensiero magico”.

I vaccini funzionano esattamente così: attivano il sistema immunitario. Dolori al braccio, una saltuaria febbricola, un leggero malessere sono inevitabili.

Nella vaccinazione influenzale siamo abituati all’onnipresente domanda “sai di avere reazioni allergiche?” che consente al medico di scegliere il vaccino più adatto al paziente.

Scelta naturalmente ed ovviamente demandata al medico, non ai pruriti novax del momento ed alle bizzarre “Carte da firmare” che non hanno altro effetto se non la revoca del mandato tra medico e paziente per obliterazione del più elementare rapporto di fiducia (nonché per le leggi della logica).

Il che non significa che i vaccini ci uccideranno.

Esiste un rapporto costo-beneficio: e non essendovi prove di un rischio tromboemolitico marcato dopo la vaccinazione, gli effetti collaterali noti del vaccino AstraZeneca sono ancora inferiori agli effetti certi nel beccarsi il COVID.

Ovvero il rischio di essere tra gli sfortunati che finiscono in rianimazione, o peggio.

Cosa particolarmente ironica dato che tra gli effetti noti del COVID19 c’è un impatto sui valori della coagulazione.

Proprio oggi, la giornata in cui celebriamo il ricordo delle vittime del COVID.

Il principio di precauzione: valore aggiunto o danno

Proprio dalla conferenza di “scagionamento” di AstraZeneca, abbiamo ascoltato una domanda interessante.

Il principio di precauzione è, nel 2021, un valore aggiunto?

Non abbiamo dubbi, dovrebbe esserlo. Uno “start e stop” del genere dovrebbe spazzare via ogni dubbio.

Se il dubbio è sulla sicurezza dei vaccini, avere un’Autorità pronta a sospendere tutto, incorporare un numero esiguo di casi tra le informazioni fornite alla popolazione generale significa avere una autorità trasparente, molto di più dell’Infodemia, pronta ad ascoltare dubbi e problematiche, timori e allarmi, lavorare immediatamente per il loro esame e rendere un parere.

Se vi fossero stati problemi sulla salute tali da rendere la campagna vaccinale impraticabile sappiamo ora che sarebbe stata fermata, come è stata temporaneamente arrestata.

Questo non dovrebbe essere un danno: dovrebbe anzi esibire la differenza tra una informazione responsabile che aspetta il suo turno e spazza via i dubbi ed una informazione malata ed infodemica pronta a soffiare sul fuoco dello scoop alimentando timori e paure.

Come abbiamo già detto in passato, siamo all’equivalente vaccinale del caso Tortora: esiste nella maggior parte della popolazione, al momento, una condanna infodemica già emessa.

Abbiamo una campagna vaccinale in pericolo non perché il vaccino sia poco sicuro.

Cosa attendere nel futuro?

Si tratta di una Rolling Review: i casi, ogni caso, sarà monitorato in futuro.

Ci saranno quindi ancora risposte ed ancora esami, anche se al momento non c’è un discostamento tra i casi “naturalmente localizzabili” nella popolazione e quelli localizzabili nella popolazione vaccinata.

Nel prossimo futuro?

La campagna vaccinale è destinata a proseguire.

Con qualche inevitabile avviso, che sappiamo essere dettato da valutazioni di opportunità e precauzione più che da fattori di rischio, ma proseguirà.

La palla spetta ora agli stati.

 

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