Elon Musk riporta Trump su Twitter ma lui resta su Truth. Questo il riassunto dell’ultimo degli infiniti flop del magnate di Tesla che, da quando ha comprato Twitter, sembra non riuscire a farne una giusta.
Dopo aver causato a colpi di dichiarazioni roboanti una guerra delle spunte blu e dei fake che ha peraltro ha anche perso, dopo aver antagonizzato i dipendenti muniti del know-how necessario a mandare avanti la baracca sperando nella loro resa e ottenendo le loro dimissioni in massa, ora tocca a Trump.
Riammesso con un “democratico referendum sulla rete”, ovvero un sondaggio sul suo profilo.
Quel genere di “sondaggi” che spesso vediamo nella politica nostrana. L’arbitrio elevato ad “astroturfing”, quella parola americana usata per descrivere la differenza tra l’erba vera e l’erba sintetica.
Si vuole essere insomma “grassroots”, dalla parte del popolo, veritieri come le radici delle piante, e si finisce a piantare plasticaccia da giardino in giro per legittimarsi.
Che Elon Musk si ergesse a paladino della propria libertà di parola e del politicamente affine lo sapevamo, riservando i ban ai contestatori.
Ma gli esiti erano prevedibili.
Donald Trump ha di nuovo un account su Twitter. Dopo la sospensione a tempo indefinito irrogata a seguito dei tragici fatti di Capitol Hill, quando un’orda di seguaci della cospirazione di QAnon, verosimilmente fomentati dai discorsi di Trump sul “Big Steal” e le elezioni rubate, cercarono di occupare il Congresso lasciando sul campo morti e feriti.
Alla fine l’account di Trump è tornato, ma non ancora Trump.
L’account Twitter risulta ancora fermo a quel fatidico 6 Gennaio, mentre Trump gli oppone un gran rifiuto.
Un po’ come in quei film di azione di serie Z dove il seguace del “Gran Capo” a seguito di grandi sacrifici riesce a riportarlo al comando del suo impero e quello, sdegnosamente, rifiuta, Trump ha semplicemente deciso di ignorare il regalo di Musk. Anzi sputarglielo in faccia.
In un collegamento video ha infatti dichiarato che Truth, il social creato dai suoi esperti, “funziona meglio” mentre Twitter “ha molti problemi”, “molti bot e account falsi”.
Alla fine della fiera quindi Elon Musk resta senza Trump, con una costante emorragia di utenti verso altri social, come il Fediverso di Mastodon e con una moderazione così vessata da licenziamenti e dimissioni da rendere possibile postare su Twitter interi film piratati con impunità.
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