Elon Musk dichiara guerra ai ban (ed è l’idea peggiore di sempre)
Ammettiamolo, tutti abbiamo una lista di utenti bannati sui social. Tutti, specialmente su X ex Twitter. Noi stessi di Bufale.net abbiamo una lista di account “cartellone”, perlopiù novax riconoscibili dallo stesso simbolo in ciclostile, utenti rissosi e maleducati e bot evidentemente artefatti.
Nei capitoli precedenti avevamo visto come Elon Musk di fatto si era completamente arreso al trolling sbloccando utenti bannati dal social e consentendo loro di comprarsi una inesistente legittimità e verginità col solo versamento di otto dollari mensili.
Ma oltre al ban dal social (ma solo quando gli interessa: Elon Musk è noto per aver sospeso account) Elon Musk ha dichiarato guerra alla facoltà del singolo di bannare.
Anzi, come vedremo un diritto di fatto: proponendo di cancellare la possibilità di bloccare utenti e ripristinare la visibilità di tutti.
Cosa che comporta che se ad esempio hai bloccato uno stalker ossessivo perché passava le giornate a leggere i tuoi contenuti e insolentire i tuoi lettori abituali te lo ritroverai addosso tutto il giorno.
Ma non solo.
Elon Musk dichiara guerra ai ban (ed è l’idea peggiore di sempre)
Proprio perché il blocco del singolo utente è la tutela più efficace del singolo dalle condotte lesive degli altri utenti, le linee guida dell’App Store e del Play Store, rispettivamente degli ecosistemi Apple ed Android ammettono solo app che consentano all’utente di bloccare contenuti prodotti da altri utenti sgraditi.
Un simile regalo ai bot e ai troll di tutto il pianeta non passerebbe inosservato, sbattendo l’app di X (ex Twitter) fuori dai principali portali di download per utenti mobili in quel mefitico inferno di app “non troppo pulite” reperibili in siti non troppo ligi alle alla sicurezza e installabili dopo averle scaricate da un sito esterno, superando la salva di annunci di sistema che ti avvisano che stai potenzialmente mettendo a rischio la sicurezza del tuo cellulare con app non certificate e verificate.
Resterebbe comunque l’accesso da browser domestico, ma a quel punto gli stessi sponsor insorgerebbero rendendo X, già alle prese con evidenti problemi di moderazione, una terra di nessuno alla mercé di spammer e bot.
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