“Ecco un messaggio da un amico che abita ad Washington!” (sic!) – Patriota Q, torna a casa. Non ne imbrocchi una
Ci risiamo. Siamo all’ennesimo Drop del Patriota Q che si sbufala praticamente da solo. In modo grottesco. Dalla vittoria matematica di Biden su Trump il povero Patrota Q sembra non riuscire ad imbroccarne una.
In questo caso il suo drop è la testimonianza, sgrammaticata come solo un testo redatto in un pessimo Inglese e tradotto da Google in un Italiano ancora peggiore di un amico che abita ad Washington (sic!)
Un amico che ci piace immaginare essere il Patriota Q che fa l’accento svedese con una patata in bocca, una molletta sul naso, un imbuto e parlando dentro una conca. Con l’accento svedese che lo frega
Il Drop di turno è la foto di una grande manifestazione
Con la seguente didascalia
Ecco un messaggio da un amico che abita ad Washington!!! Un consiglio…spengi le TV…i conteggi e gli stati coinvolti sono sempre al solito punto…e non penso che le TV diranno qualcosa di diverso fino a Dicembre..
Trump sta facendo esporre il nemico all’opinione pubblica coai’ che la maschera sara’ gettata definitivamente…per dare il colpo finale…alcuni capi del Pentagono sono gia stati rimossi e cambiati con altri..
Ieri ero anche io alla manifestazione in Washington DC…bellissima..milioni di Patriots pronti a fare la guerra se necessario..sono molto ottimista sull’esito finale..
“Ecco un messaggio da un amico che abita ad Washington!” (sic!) – Patriota Q, torna a casa. Non ne imbrocchi una
Come ci rivelano i colleghi di Facta, tornano tutti i cavalli (marci) di battaglia del Patriota Q, compreso il concetto della “sting operation”. L’idea assolutamente folle per cui il Patriota Q abbia consigliato a Trump di perdere e di agire nel modo più umiliante possibile (vedi conferenza al Four Seasons, il negozio di Giardinaggio e non l’hotel) in modo da attirare allo scoperto i Democratici per poi deportarli in massa a Guantanamo con l’aiuto del suo esercito paramilitare segreto nel magico giorno del Declas.
In realtà è alquanto improbabile che “milioni di Patriots” (i QAnon, non la squadra di football professionista) si siano recati il 14 novembre, o in un qualsiasi giorno della settimana passata, alla Manifestazione della Marcia delle Donne del Gennaio 2017. Manifestazione dove sarebbero stati cacciati fuori rudemente ed in malo modo, dato che era una manifestazione delle donne contro le manifestazioni di genere.
E, nel caso di specie, contro l’allora neoeletto Trump, a cagione delle sue esternazioni decisamente misogine.
Il Patriota Q non è nuovo ad intestarsi manifestazioni lontane nel tempo e nello spazio. Giusto ieri abbiamo visto una celebrazione del 2016 per la vittoria dei Cleveland Cavaliers spacciata per una manifestazione pro-Trump.
Per tutto Agosto siamo stati subissati da foto attribuite a questa o quella manifestazione provenienti da manifestazioni artistiche e politiche di anni e tempi precedenti, come svariate edizioni della Love Parade e delle proteste elettorali Bielorusse.
Ma il Patriota Q ha superato se stesso prendendo foto da una manifestazione voluta e promossa da donne che sicuramente non erano, non sono e non saranno pronte a cadere preda della sua campagna promozionale permanente presso i gruppi di “Mammine informate” che ormai sono parte del nucleo della diffusione online di QAnon.
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