Vi siete mai chiesti come funzionano gli schermi che ogni giorno fissiamo per ore? Partiamo dal principio, la parola “Pixel” deriva dalla fusione di due parole: “PIcture ELements”. In ogni schermo sono presenti milioni di pixel i quali sono un elemento essenziale per un display. Zoomando su un qualsiasi pixel su uno schermo LCD o LED a colori possiamo notare che non sono formati da una singola “lampadina” colorata di una certa tonalità ma da 3 diversi LED (piccoli dispositivi che emettono luce) chiamati subpixels: uno rosso, uno blu e uno verde. Questa combinazione di colori compone il cosiddetto RGB (Red, Green, Blue) che è alle fondamenta di qualsiasi schermo a colori.
Ognuno dei tre subpixel può variare di 256 diverse intensità, ciò è dovuto al fatto che ognuno di questi è formato da 8 bit. Dunque, per un singolo pixel si possono avere più di 16 milioni di combinazioni di colori. Ad esempio, se i valori dei 3 subpixel fossero 0, allora i 3 LED resterebbero spenti e il pixel resterebbe nero, viceversa, se un pixel fosse bianco il valore dei 3 subpixel sarebbe 256. Perciò se vedete uno schermo tutto bianco ogni subpixel ha la massima intensità e sono quindi accesi tutti i LED sullo schermo. L’effetto dei pixel sta quindi nell’essere talmente piccoli e vicini tra loro che l’occhio umano non riesce a distinguerli e di conseguenza “unifica” il tutto in una singola immagine, quella rappresentata sullo schermo, appunto.
Ovviamente, la quantità di pixel presenti in uno schermo dipende dalla risoluzione. Ad esempio, in un display Full HD, dove la risoluzione è pari a 1920×1080, i pixel saranno più di 2 milioni. Nelle tv 4K, invece, ce ne sono più di 8 milioni e nei prossimi tv 8K ce ne saranno addirittura più di 33 milioni. Nei comuni smartphone la risoluzione è spesso ancora in Full HD, ma di conseguenza si può comprendere che la dimensione dei singoli pixel al loro interno è molto minore rispetto a quella di una tv.
Eravate già a conoscenza di queste sfaccettature nei vostri schermi?
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