E ora fatela finita coi “video del Pronto Soccorso vuoto”: perché non servono a niente
I “video del Pronto Soccorso vuoto” sono la nuova frontiera del complotto. Esistono pagine che invitano i loro adepti a a recarsi dinanzi ai Pronto Soccorso col cellulare in mano “E un giornale di oggi” per dimostrare l’inesistenza dei malati di COVID19 e quindi scoprire un complotto in atto.
Esistono pagine, che sostanzialmente, ripetono il triste stilema che all’alba del crollo del Ponte Morandi portò masse di persone a fotografare ponti e manufatti diventando ingegneri edili improvvisati e altre simili derivazioni.
Si tratta di una delle forme dall’Analfabetismo Funzionale più puro. Si posseggono scolarizzazione e le facoltà fisiche di percepire la realtà, ma ciò che manca è la capacità di collegare ciò che si vede alle conoscenze specifiche per comprendere quello a cui sta assistendo.
Vedendo i “video del Pronto Soccorso vuoto” un soggetto privo di determinate facoltà potrebbe pensare che i Pazienti COVID19 non esistano. Esattamente come un buttero Maremmano o un contadino nel Tavoliere delle Puglie, nati e invecchiati nelle loro terre, potrebbero dichiarare che gli elefanti sono creature inventate dei romanzi fantasy. Ovviamente diranno che non hanno mai visto un elefante dal vivo e le foto sui libri di scuola potrebbero essere state generate al computer.
Ma la spiegazione è assai semplice
E ora fatela finita coi “video del Pronto Soccorso vuoto”: perché non servono a niente
Come abbiamo spiegato nel nostro precedente brano titolato “Pronto Soccorso Sacco di Milano vuoto e zero ambulanze Covid” in realtà il parcheggio del Pronto Soccorso è l’ultimo posto sul Pianeta dove trovare un paziente COVID19 anche volendolo cercare.
Il paucisintomatico e l’asintomatico saranno, ove possibile e raccomandato, consegnati alle cure domiciliari ed alla quarantena in casa. Il sintomatico si troverà ovviamente in rianimazione o in appositi reparti dove sia possibile mantenere isolamento e seguire le terapie necessarie.
Sin da Febbraio è fatto noto che tutti gli ospedali hanno percorsi separati di triage per i pazienti COVID19 proprio per evitare il più possibile forme di contagio tra i diversi pazienti.
Chi presenta sintomi riconducibili al COVID19 peraltro non deve presentarsi in Pronto Soccorso, ma come ricordato dalle pagine informative dei maggiori ospedali deve chiamare immediatamente il proprio medico di base o pediatra, ovvero uno dei numeri di emergenza regionali indicati sul sito del Ministero della Salute per ricevere le dovute informazioni.
Informazioni che prevederanno accessi contingentati e diversificati all’Ospedale.
Proviamo a riflettere con la logica: che senso avrebbe cercare di evitare gli assembramenti per poi trasformare i Pronto Soccorso in centrali di contagio?
Lo scopo “dell’appiattire la curva” come ben noto non è tanto ridurre i pazienti COVID19 in un determinato periodo per uno scopo fine a se stesso, ma fare in modo che gli Ospedali restino operativi anche durante l’emergenza COVID19, conservando strutture per ogni altro caso.
Se come insinuato dai teorici del complotto dei “video del Pronto Soccorso vuoto” ogni singola struttura di ogni singolo ospedale fosse dedicata ai pazienti COVID19, significherebbe che il sistema di mitigazione ha fallito, che ogni singolo spazio negli ospedali è stato dedicato al COVID19 e che, ad esempio, se un individuo fosse vittima di un incidente stradale, un infarto o una qualsiasi altra condizione richiedente ospedalizzazione, non ci sarebbe posto per lui (o lei) e andrebbe destinato ad una morte crudele ed insensata.
Ma niente di tutto questo sfiora la mente di chi si presta a simili giochetti sulla vita umana: il desiderio di far parte di “qualcosa di più grande” acceca e confonde. E spesso, priva di umanità.
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