È morto Jimmy Carter, presidente centenario
Si è spento alla veneranda età di 100 anni Jimmy Carter, un presidente così longevo da aver visto la sua stessa eredità dipanarsi dinanzi ai suoi occhi. Jimmy Carter fu presidente per un solo mandato.
James Earl Carter Jr., detto Jimmy, fu presidente per un solo mandato ma tra il 1976 e il 1981 si trovò nel pieno della crisi degli ostaggi di Teheran e della Crisi Energetica, nel pieno della Guerra Fredda e a dover gestire le tensioni col mondo Arabo.
È morto Jimmy Carter, presidente centenario
Umile figlio di agricoltori della Georgia rurale, Jimmy Carter come molti suoi coetanei trovò nella Marina degli Stati Uniti un ambiente fertile per proseguire i suoi studi senza pesare sulle risorse familiari.
Abbandonò la carriera militare nel 1953, alla morte del padre, restando come riservista fino al 1962 per diventare il nuovo “uomo di casa” e mantenere in piedi l’attività paterna, anche questo destino di molti suoi coetanei.
Coltivò però una carriera politica locale, diventando un punto di riferimento per la sua piccola comunità ed espandendo la sua fama fino a diventare governatore della Georgia nel 1970, con una piattaforma politica fortemente anti-segregazionista che gli alienò le simpatie degli stessi Dem non ancora pronti ad accettare l’abolizione della segregazione razziale (tema all’epoca bipartisan) ma lo proiettò coi suoi sostenitori direttamente nel futuro.
Nel 1976 fu eletto Presidente: ancora una volta affrontò le Primarie da sfavorito, un campagnolo con idee troppo avanzate rispetto a candidati più papabili, ma apprezzato per il vento di novità che portava.
Dopo lo scandalo del Watergate che aveva messo fuori dai giochi Nixon, arrivò alla Casa Bianca tra Democratico, imprevisto dai Democratici stessi.
Fu goffo e percepito come poco avvezzo alle astuzie politiche: la sua mascotte fu un’arachide sorridente, e il suo mandato portò fama alla frutta secca coltivata dal padre, e fu descritto come un ometto debole e incline alle gaffe, ma nonostante questo si trovò in sella alla più potente nazione del mondo nel momento del maggior bisogno.
Carter fu indebolito dalla crisi energetica e dalla crisi degli ostaggi, aumentando la sua immagine di debolezza contro il Medio Oriente, e provò una timida distensione con l’URSS: tentativo fallito che culminò con l’assenza degli USA alle Olimpiadi di Mosca.
Portò a casa gli Accordi di Camp David e un cessate il fuoco tra Egitto ed Israele, ma non si scosse mai di dosso l’immagine di un presidente buono e pieno di ottimi principi, ma senza la forza per realizzarli.
Ronald Reagan vinse facilmente le elezioni successive, presentandosi invece come un uomo forte ed energetico, ricco di quella verve che Jimmy non ebbe, e Carter non tornò mai più alla Casa Bianca.
Jimmy Carter, dopo
Jimmy Carter spese il resto della sua vita nell’attivismo: trasformò le sue proprietà in un Parco Nazionale e si dedicò a numerose opere di carità, come programmi per migliorare le condizioni di vita dei bambini del Terzo Mondo e l’eradicazione della dracunculiasi, una malattia causata da un nematode.
Nel 1982 creò il Carter Center, una fondazione il cui scopo fu promuovere i diritti umani e la pace, ottenendo un Nobel nel 2002.
Si spese nella carità e negli studi religiosi: dieci anni fa sconfisse un cancro al cervello, ma la sua salute rimase indebolita. Si è spento, centenario, riunendosi all’amata moglie Rosalynn Smith nell’affetto dei suoi cari e coloro che lo conobbero e lo amarono.
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