Duro attacco della BBC a Salvini e Bolsonaro: tra i 3 politici che spingono bufale sul Coronavirus
Appena arrivata la notizia ufficiale. Bolsonaro è positivo al Coronavirus, come è stato riportato negli ultimi istanti da Repubblica.
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Fanno discutere molto alcuni post sui social apparsi anche qui in Italia oggi 4 maggio, in merito ad un presunto attacco da parte della BBC nei confronti di Salvini. Il leader della Lega, più in particolare, sarebbe accusato di essere uno tra i tre personaggi politici nel mondo che hanno diffuso fake news a proposito del Coronavirus. Dopo aver “scagionato” il numero uno del Carroccio in merito ad una foto che in realtà non ha mai pubblicato sui suoi canali, a proposito di Pacciani (qui trovate maggiori informazioni in merito), stavolta tocca analizzare un’altra questione.
Cosa dice la BBC su Salvini e i suoi contenuti a proposito di Coronavirus
Sostanzialmente, la BBC ha collocato Salvini sullo stesso piano di Trump e Bolsonaro. Ad esempio, il Presidente degli Stati Uniti e lo stesso leghista sarebbero rei di spingere la tesi secondo cui il Covid-19 sarebbe stato originato in laboratorio e non dall’ormai celebre mercato del pesce di Wuhan. Un’accusa grave nei confronti dei cinesi, alimentata ad inizio marzo dal malinteso sul servizio di TGR Leonardo di alcuni anni fa.
In quel frangente, infatti, si parlò di Coronavirus, senza tener presente che la questione fosse completamente diversa rispetto al Covid-19. Questa una delle principali colpe attribuite a Salvini da parte della BBC, il cui servizio in realtà è andato in onda alcune settimane fa. L’apposito video, infatti, risale allo scorso 16 aprile, con tanto di screen all’interno della sequenza che ci mostrano alcune condivisione del leghista. Un’accusa, quella della nota testata inglese, evidentemente passata in secondo piano nel resto del mondo durante la seconda metà di aprile.
Ovviamente, non sta a noi dire se Salvini e Trump abbiano ragione o meno sulla Cina, in riferimento alla diffusione del Coronavirus. In questa particolare situazione, non possiamo fare altro che confermare il lancio del video della BBC, che trovate qui di seguito.
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