Doverosa e apprezzabile, a detta di molti, la presa di posizione del governatore della Liguria, Toti, dopo i fatti che avrebbero portato alcuni consiglieri comunali di Cogoleto a votare con il saluto romano. Vicenda che abbiamo trattato in giornata nel modo più distaccato possibile, riportando anche la risposta di uno degli accusati, che dal canto suo ha negato ogni collegamento alla filosofia fascista. Eppure, la presa di posizione di Toti pare andare in direzione opposta.
Andando con ordine, in giornata è arrivato effettivamente il post su Facebook di Toti. Nonostante si tratti di esponenti tesserati con partiti alleati (due dei tre consiglieri che avrebbero fatto il saluto romano, infatti, sono della Lega e di Fratelli d’Italia), la presa di posizione del governatore è stata netta. Potete consultarla a fine articolo, mentre qui di seguito trovate le reazioni alla nota di Toti, da parte di coloro che hanno difeso i consiglieri comunali di Cogoleto:
“Bho va condannato solo perché è reato. D’altronde esprimere un parere politico è un diritto fosse col pugno alzato nessuno avrebbe detto nulla”;
“Ma cosa dite! Era una votazione in Consiglio che nulla aveva a che vedere con la giornata della memoria ed il braccio alzato era per votare in maniera contraria”;
“Purtroppo mi è di obbligo ricordarle, che ne da lei e ne da altri politici, ho sentito alcun commento e tantomeno nessuna condanna, quando durante la festa della Repubblica, il PRESIDENTE DELLA CAMERA DEI DEPUTATI, on Fico salutò con il braccio sx alzato e il pugno chiuso il passaggio dei nostri militari”.
Insomma, si invoca la parità di trattamento tra il saluto romano di Cogoleto ed il pugno chiuso, nonostante per il primo si possa chiaramente parlare di reato. In generale, parlando di quanto avvenuto, non poche persone ritengono che quel voto sia da etichettare come pura libertà di espressione di pensiero politico.
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