Droni sul Cremlino: l’attacco, i dubbi, gli esperti, la situazione ad oggi
Il caso del giorno è il presunto abbattimento di un drone sul Cremlino, secondo le fonti russe parte di una flotta di droni sul Cremlino inviati per uccidere Putin, e quindi vero e proprio casus belli che giustificherebbe il proseguire di una “operazione speciale” che la stessa Duma se comincia a non chiamare col suo vero nome di guerra, poco ci manca.
Ma anche in questo caso i dubbi degli analisti sono molti, e la tendenza alla “tarasconeria” evidenziata dalle “fonti russe” in questo lungo anno di guerra non aiuta certo a mettere ordine.
Droni sul Cremlino: l’attacco, i dubbi, gli esperti
Quello che abbiamo sono due video di fonte Telegram, provenienti dalla Russia dove si vede un drone schiantarsi con tanto di fumo nero sul Cremlino,
Samuel Bendett, esperto di droni citato dal Guardian, esaminando i pochi reperti video disponibili punta il dito sul Mugin-5, drone di fabbricazione Cinese.
Altro candidato possibile è l’UJ-22 di fabbricazione Ucraina, tecnicamente in grado di percorrere fino ad 800Km guidato da un operatore via videocamera.
Mancherebbero una sessantina di chilometri va ammesso, ma essendo i video pubblicati su Telegram tipicamente sfocati e di bassa qualità a uso popolo ogni analisi è nei fatti impossibile.
Gli esperti contattati da ADNkronos ritengono comunque si possa escludere possa essersi trattato di droni in grado di coprire lunghe distanze dall’Ucraina, confermando le parole di Zelensky.
Inoltre va considerato come in altri casi l’Ucraina abbia ammesso, se non direttamente indirettamente e con toni sarcastici di sfiancamento dell’opinione pubblica, la paternità di attacchi mediante droni: non così in questo caso.
L’unica cosa certa in questo caso è il colpo al morale della Russia: chiunque sia l’attore responsabile, nonostante gli altisonanti proclami di vendetta, siamo vicini alla data del 9 Maggio, la “Giornata della Vittoria” e la Russia stessa si sveglia col suo luogo più “sacro” sconsacrato e un clima geopolitico anni luce rispetto a quello di un anno fa.
Una Russia più sola, più condannata, più accerchiata e isolata costretta a ringhiare sempre più forte per essere udita sempre di meno.
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