Droni Russi Orlan-10 equipaggiati con fotocamere di dubbia provenienza (per non parlare del motore)
Droni Russi Orlan-10 equipaggiati con fotocamere di dubbia provenienza: questa una delle infinite notizie che possiamo ascrivere agli effetti delle sanzioni.
Abbiamo già visto come il settore tecnologico Russo ormai si stia basando sul mercato delle importazioni parallele, con gli ovvi effetti sulla qualità della produzione che si possono immaginare.
Quando Unione Europea e USA proponevano l’uso delle sanzioni per togliere potenza alla macchina bellica Russa, pare non parlassero affatto a vuoto, anzi.
Questo almeno quanto emerge dalla dissezione degli Orlan-10 abbattuti. Droni di ricognizione gioiello della tecnologia militare Russa post-Sovietica (data di inizio produzione, 2011) che hanno rivelato sorprese.
Droni Russi Orlan-10 equipaggiati con fotocamere di dubbia provenienza
Un giocoso teardown invero già presente su YouTube da Aprile dimostra che il potente apparato di fotografia e registrazione degli Orlan di ultima generazione è una Canon EOS 750D, una reflex medio-basso gamma imbullonata ad una piastra metallica e fissata con abbondante velcro e colla in modo da riempire di orgoglio e far rabbrividire McGyver.
Se ne riparla ad Ottobre solamente perché durante il mese di Agosto la vicina Stoccolma ha denunciato il vandalismo di un centinaio di autovelox sulla E16 tra Hofors e Falun, dai cui rottami mancavano le preziose fotocamere Reflex, usate anche lì.
Il controspionaggio Svedese afferma di essere a conoscenza di informazioni che legano le due cose, ma di non poterle confermare “a causa della propria attività di intelligence”.
In ogni caso, un drone ad alta tecnologia con una fotocamera mediogamma vintage da 24MPS (ci sono cellulari in vendita con una risoluzione superiore) suscita le attenzioni della rete a prescindere dalla verifica delle informazioni raccolte sui furti dalla stampa.
Per non parlare del resto
Ma è il resto del teardown che ci mostra una serie di bizzarre soluzioni tecniche: “la Russia non è Russia senza una bottiglia”, dichiara il militare mostrando fiero come la tanica di combustibile dell’Orlan-10 sia una bottiglia di plastica infilata nella scocca col tappo che ne fuoriesce.
Il motore usato è un Saito Engines SAIEG61TS: motore a quattro tempi usato nell’hobbistica e nella costruzione di droni telecomandati reperibile su AliExpress per circa 1500 euro, prodotto da SAITO Seisakusho Co. Ltd., ditta Giapponese e probabilmente proveniente dall’importazione parallela per evitare un Giappone che sembra già accodarsi alle sanzioni.
Bottiglie di plastica, fotocamere Canon di medio-bassa gamma e motori Giapponesi di importazione parallela: siamo ben lontani dallo “zucchero, cannella ed ogni cosa bella”.
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